mercoledì 29 giugno 2011

Luc Besson

L'avant dernier (1981) - cortometraggio
Le dernier combat (1983)
Subway (1985)
Le Grand Bleu (1988)
Nikita (1990)
Atlantis (1991)
Léon (1994)
Il quinto elemento (1997)
Giovanna d'Arco (1999) - 2/5
Angel-A (2005)
Arthur e il popolo dei Minimei (2006) - 3/5
Arthur e la vendetta di Maltazard (2009) - 2,5/5
Adèle e l'enigma del faraone (2010)
Arthur 3 - La Guerra dei due mondi (2010) - 2,5/5

Besson (1959) è produttore, sceneggiatore e regista. Rappresenta il lato più spettacolare delle produzioni cinematografiche francesi (ed europee in generale), a volte con qualche caduta.

-Giovanna d'Arco di Luc Besson
(Jeanne d'Arc) di Luc Besson - Francia 1999 - storico/guerra/biografico - 160min.

La giovane Giovanna (Milla Jovovich), contadina analfabeta, riesce, durante la guerra dei cent'anni, ad ottenere dal delfino di Francia Carlo VII (John Malkovich), che la crede inviata da Dio, il comando di un esercito con cui muove guerra agli inglesi che hanno invaso il nord del paese, e riesce a liberare Orlèans. Quando iniziano le trattative di pace fra i due paesi Giovanna non accetta di smettere di combattere: fatta prigioniera dagli inglesi con il beneplacito di Carlo, ormai divenuto re, per il quale la fanciulla rappresenta una difficoltà diplomatica, viene processata dall'inquisizione che la ritiene eretica per le sue affermazioni riguardo la capacità di poter comunicare direttamente con Dio. Il 24 maggio 1430 viene arsa viva.

Luc Besson ha diretto un film dalle pretese storiche e patriottiche evidenti, girato come un moderno film d'azione, corredato da inserti onirico-fantastici e a metà strada fra una sregolata autocelebrazione, tradotta nell'adozione di un'estetica da videoclip (concitate scene di battaglia filmate con telecamera a spalla e musiche ridondanti) e il tentativo di fare di questa pellicola un film d'autore, ovvero il più personale possibile. La sua ricerca continua di stravaganza ed originalità però spesso distoglie l'attenzione dalla vicenda, rende prolissa la pellicola, scade nella banalità (battute originali quanto quelle di un disaster movie hollywoodiano) o nella ridicolaggine (la Coscienza di Giovanna interpretata da Dustin Hoffman).
Malgrado l'impegno profondo della Jovovich, anche la recitazione è altalenante, e l'interpretazione quasi caricaturale di Malkovich non convince.
Vale più che altro per le imponenti sequenze belliche.

Voto: 2/5

-Arthur e il popolo dei Minimei
Francia 2006 - animazione - 100min.

Tratto da due libri per bambini scritti dallo stesso Besson, è il primo film di una trilogia ambientata nel Connecticut del 1960 che vede come protagonista Arhtur, 10 anni, che vive con la nonna perché i genitori sono sempre via. Il nonno, esploratore, è svanito nel nulla anni prima, e con lui un leggendario tesoro di rubini che aveva ottenuto dalla tribù africana dei Bogo-Matassalai. Proprio quel che ci vorrebbe per pagare i debiti della nonna che rischia lo sfratto. Iniziando questa strampalata ricerca, Arthur si troverà ben presto catapultato nel mondo dei Minimei, creature alte due millimetri e mezzo che vivono nel suo giardino, e dovrà aiutare la sensuale principessa Selenia a sconfiggere il perfido insetto Maltazard, che li vuole tutti morti.
Nato per esigenza di spiegare il concetto dell'ecologia ai suoi figli, Il film di Besson anticipa di qualche anno Arrietty, per il tema simile di un mondo microscopico popolato di esserini che abitano sulla soglia di casa. Se a volte la narrazione risulta frettolosa e lacunosa (tribù africane che spuntano dal nulla, passaggio da ragazzino spensierato ad eroe che deve salvare un intero popolo etc.) La verve inventiva del regista e della sua troupe è eccellente, e il racconto si dipana agilmente lungo i 100 minuti di avventura senza violenza  e volgarità, adatta sia ai più piccoli che a qualche adulto ben disposto verso l'animazione. Spesso gli adulti non vedono film d'animazione per principio, o se lo fanno è per portare al cinema i loro marmocchi, ed allora assumono sulle proprie spalle quello che sembra loro un fardello insostenibile.
Che pena: non sanno cosa si perdono.

Voto: 3/5

-Arthur e la vendetta di Maltazard
Francia 2009 - animazione - 93min.

10 mesi dopo i fatti del primo film, Arthur non vede l'ora di poter ritornare nel regno dei Minimei per riabbracciare (e non solo) la sua amata Selenia, ma qualcosa non va per il verso giusto: il padre di Arthur vuole partire il prima possibile. Nello stesso momento, attraverso un incisione su un chicco di riso, Arthur riceve una richiesta d'aiuto: i Minimei sono in pericolo?

Più breve del primo film, questo sequel è in realtà una pellicola a metà, dato che si chiude con un cliffhanger e la scritta "To Be Continued...". Se la cosa infastidisce non poco per principio, è anche chiaro come questo mezzo-film non sia all'altezza del precedente in nulla (a parte la grafica che è la medesima): venuta meno la novità, la storia continua in modo troppo raffazzonato per essere convincente. Le falle di sceneggiatura sono così compensate con molte gag, situazioni comiche e divertenti, ed un tasso di azione aumentata rispetto al primo episodio. Ma l'operazione in generale perde un po' di senso, con il "caso francese" che si appiattisce verso logiche hollywoodiane.

Voto: 2,5/5

-Arthur e la guerra dei due mondi
Francia 2010 - animazione - 101min.



Finalmente penetrato nel mondo degli uomini a dimensioni infinitamente più grandi della norma, il perfido Maltazard si accinge a fare lo stesso con il suo esercito di insetti, per conquistare il mondo. Arthur, Selenia e Beta devono trovare il modo di fermarlo, ricorrendo all'aiuto del nonno Arcibald, dei Minimei e persino del redivivo figlio del nemico, Darkos.

Ah, le trilogie! Motivo di odio e amore per gli spettatori: odio, perchè rendono le storie prolisse, condannando ad anni di attesa per giungere, quando va bene, a conclusione (la saga dei Pirati dei Caraibi purtroppo è un esempio di eccezione alla regola); amore, perchè permette ad ogni nuovo episodio di immergersi in un mondo famigliare in compagnia di personaggi cui (se la saga è ben fatta) si finisce per affezionarsi.

La saga di Luc Besson è particolare, perchè inaspettata: non è l'ennesima pensata delle majors, ma una produzione francese nata dalla mente di un padre che si interrogava su come spiegare l'ecologia ai figli. E pur non rinunciando alle tecniche di animazione più all'avanguardia ha mantenuto un'atmosfera più casereccia, intima, anche in virtù del fatto che le vicende si svolgono prevalentemente entro lo spazio di un giardino di casa.

Questo terzo ed ultimo capitolo amplia però gli orizzonti spaziali, con una lunga battaglia finale nella cittadina anni '60 di Daisy Town, fra esercito e zanzare giganti. E se l'omaggio ai film di fantascienza americani è evidente (per non parlare del tributo a Star Wars, serpeggiante in tutta la saga e qui più che mai evidente, con una geniale ricostruzione fantastica della nascita dell'idea della saga nella mente di George Lucas) altrettanto chiaro è come il regista e la sua troupe si siano lasciati andare un po' troppo alla regolahollywoodiana che vuole per i sequel (e soprattuto per gli episodi finali) il potenziamento di tutto ciò che è apparso negli episodi precedenti: film più lungo, battaglie più spettacolari, proporzioni ingigantite da qualunque punto di vista. Insomma il contenuto si perde troppo in favore di una forma che stona con i due film precedenti, tutti incentrati sull'infinitamente piccolo.

Ciò non impedisce il divertimento, comunque: tolti il difetto di fondo sovramenzionato ed il finale un po' frettoloso e non molto appagante, il piglio avventuroso e giocherellone nonché le gag tipiche della saga perdurano. Spazio ridotto per alcuni personaggi importanti della saga (il che è un male) compensato da un utile approfondimento di altri inizialmente secondari che ora diventano più importanti (il che è un bene). La recitazione è funzionale, come la colonna sonora (con Bowie-iana Rebel Rebel sui titoli di coda).

La visione è ovviamente obbligatoria per chi ha visto i primi due episodi, e per i novizi c'è un veloce riassunto dei fatti a inizio film. Sono comunque convinto che un dittico (con il secondo e terzo episodio condensati in uno più breve) sarebbe stata la soluzione migliore, ed avrebbe evitato di far apparire Arthur e la guerra dei due mondi un'accessoria ripetizione. Il virus della trilogia ha colpito anche in Francia...

Voto: 2,5/5

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