mercoledì 29 giugno 2011

Kathryn Bigelow

Set-Up (The Set-Up) (1978) - Cortometraggio
The Loveless (1982)
Il buio si avvicina (Near Dark) (1987) - 2/5
Blue Steel - Bersaglio mortale (Blue Steel) (1990)
Point Break - Punto di rottura (Point Break) (1991)
Wild Palms (1993) - Miniserie TV di 4 ore
Strange Days (1995)
Il mistero dell'acqua (The Weight of Water) (2000) - 3/5
K-19 (K-19: The Widowmaker) (2002)
Mission Zero (2007) - Cortometraggio
The Hurt Locker (2008)
Zero Dark Thirty (2012) - 2,5/5

Bigelow (1951), americana, ha dato prova di un buon mestiere girando diversi film d'azione, e contemporaneamente si è dimostrata un'abile narratrice nell'interessante giallo "Il mistero dell'acqua". Il suo "The Hurt Locker" le è valso l'Oscar come miglior regista, perla prima volta vinto da una donna.

-Il buio s'avvicina
(Near dark) di Kathryn Bigelow - USA 1987 - horror - 95min.

Un ragazzotto dell'Oklahoma, Caleb, incontra una bella ragazza, Mae, che si scopre essere una vampira. Trasformatosi in vampiro anch'egli dopo un morso della ragazza, invaghitasi di lui, Caleb è costretto a vivere di notte evitando la luce del sole, e a nutrirsi solo di sangue. Fa inoltre la conoscenza della combriccola di vampiri, capeggiata da Jesse, di cui Mae fa parte, e partecipa alle loro scorribande ai danni di vittime innocenti. Intanto il padre di Caleb si mette alla sua ricerca, ignaro di tutto.

Anomalo road movie vampiresco all'insegna dell'azione violenta (con quel bel sangue grumoso anni '80) che reinterpreta il personaggio del vampiro facendone un reietto della società. I tempi di Dracula sono ormai tramontati. L'ex moglie di Cameron ha preso dal marito la passione per l'azione violenta (nonchè un paio d'attori dal cast di "Aliens") ma aggiunge di suo un'ambientazione atipica per un film di vampiri (il Far West) ed un occhio attento nella descrizione dei personaggi, più che sullo sviluppo della vicenda (banalissima e monotona). manca un pò di concitazione e ritmo, inoltre i due attori principali non sono proprio il massimo. La Bigelow ha fatto molto meglio.

Voto: 2/5

-Il mistero dell'acqua
(The Weight of water) di Kathryn Bigelow - Francia/USA 2001 - giallo/drammatico - 110min.

Due coppie (la principale è formata da una fotografa, Jean, e da un poeta, Thomas, interpretati rispettivamente da Catherine McCormack e Sean Penn) trascorre un weekend in barca a vela nei pressi di Smuttynose Island, dove nel secolo scorso si consumò un efferato delitto mai chiarito. Le due vicende sono presentate parallelamente per sottolinearne le somiglianze (anche se a volte le correlazioni non sono molto chiare), fino al tragico doppio-finale.

Film strano, interessante pur nella sua imperfezione. Recitato benissimo da un'affiatata compagnia di attori, e fotografato suggestivamente, vive di primi piani, di dialoghi sospesi e di atmosfere rarefatte. La vicenda odierna per molti versi richiama "Il coltello nell'acqua" di Polanski, sia per il setting che per le dinamiche dei rapporti fra le coppie (anche se con le dovute differenze: nel film di Polanski i personaggi sono tre). La vicenda antica è invece più originale, o comunque meno scontata, con un finale agghiacciante. Quel che a volte non funziona è la commistione tra le due storie: non è chiaro perchè la vicenda debba ripresentarsi (tra l'altro secondo dinamiche molto diverse) ai giorni nostri, quasi come se una maledizione aleggiasse sull'isola, pronta a cogliere gli sventurati naviganti. Forse la pellicola è da leggersi come un'analisi del sentimento amoroso (e dei suoi risvolti più morbosi), la cui potenza porta sempre un grado di sconvolgimento più o meno distruttivo. Da questa suggestiva ottica interpretativa, il film è più apprezzabile che da quella di semplice racconto di investigazione con risvolti psicoanalitici: è un film di emozioni, non di ragionamento. Irrisolto, ma davvero coinvolgente.

Voto: 3/5

-Zero Dark Thirty
USA 2012 - guerra/storico - 160min.

Il riassunto di un decennio di indagini della CIA (2001-2011) che portarono allo stanamento e all'uccisione di Osama bin Laden ad Abbottabad, in Pakistan, il 2 maggio 2011.

Lo sceneggiatore, compagno della regista, ha steso la sceneggiatura  a partire da interviste con membri della CIA che presero parte alle operazioni. La vicenda, pur piena di ellissi, è interessante da seguire, e rende l'idea della difficoltà di questo tipo di ricerca da parte dei servizi segreti. Il punto di vista offertoci è quello di una giovane laureata appena entrata a far parte della CIA ed assegnata al reparto che si occupa della ricerca di bin Laden. La sua totale dedizione al compito la porta a passare sopra ai brutali metodi di estorsione di informazioni ai prigionieri, metodi giudicati duri ma necessari, alle pressioni da parte dei superiori, alle numerose frustrazioni date da false piste e morti di colleghi di lavoro, fino al liberatorio pianto finale. La messinscena è accurata, e specie nell'ultima parte, che ricostruisce nel dettaglio l'incursione militare nella casa-fortino dove il terrorista si rifugiava, è un gran momento di cinema.
Tuttavia il film in sè lascia un po' perplessi: innanzitutto perchè non sapremo mai quanto ci sia di vero in questa ricostruzione, dato il segreto militare che copre i dettagli sull'operazione; la visione del film è quindi interessante ma senza alcuna garanzia di veridicità; poi non si capisce se l'intento della Bigelow sia propagandistico, informativo o documentaristico.
Questi due fattori concorrono, per fortuna in brevi momenti, a suscitare un po' di noia nello spettatore.

Voto: 2,5/5

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