mercoledì 30 giugno 2010

Muse live @ SanSiro, 8/6/2010

Con un fantasmagorico palco trapezoidale spaccato al centro (ai lati due megaschermi, al di sopra una sfera luminescente, attorno enormi sfere multicolore) i Muse aprono il concerto con una folla che sale sul palco sventolando bandiere, tra fumo e musica altisonante; dopo la sfilata, i tre ragazzi (trentenni ormai) inglesi fanno il loro ingresso sul palco e attaccano con la opening track dell'ultimo album. UPRISING inizia e la folla inizia ad esultare e a battere le mani a ritmo di musica. Subito dopo un primo grande successo e una prima forte scarica di adrenalina: SUPERMASSIVE BLACK HOLE rimbomba in tutto lo stadio con il suo basso distorto e inconfondibile; il climax continua e raggiunge il suo apice con la successiva NEW BORN: basta l'attacco di pianoforte a far scatenare San Siro. I tre non si concedono più di tanto durante l'esibizione, a parte qualche rigraziamento di rito sembrano intenzionati ad eseguire una performance impeccabile lasciando la parola alla musica. Dopo il pezzo precedente uno dei miei preferiti, MAP OF THE PROBLEMATIQUE, con il suo tappeto sonoro di sintetizzatori ed il suo ritmo marziale ed epilettico che manda il pubblico in visibilio. La prima chicca della serata è il nuovo singolo, entrato a far parte della colonna sonora di Eclipse, ultimo episodio della trilogia di Twilight, NEUTRON STAR COLLISION (LOVE IS FOREVER): devo dire che la prima volta che l'ho sentita non mi aveva entusiasmato, ma dal vivo rende molto bene, soprattutto grazie all'attacco di batteria dalla seconda strofa in avanti. Il ritmo rallenta per la prima vera ballad della serata, GUIDING LIGHT, anch'essa più incisiva rispetto alla versione studio; dopo questo intermezzo melodico si torna al più forsennato electro-synth-rock con INTERLUDE+HYSTERIA che fa venire giù lo stadio: la folla salta e si muove come un'onda di un mare in tempesta. Intermezzo noise di NISHE per poi passare al primo pezzo al pianoforte della serata: Matt prende posizione ed inizia a premere sui tasti; ecco le prime note di UNITED STATES OF EURASIA, con il suo misto di stili, dai Queen alle sonorità orientaleggianti. A seguire, la più famosa delle loro cover, accolta da un'ovazione: FEELING GOOD; è sempre impressionante notare quanta energia siano riusciti a conferire a questa canzone (già bella di suo peraltro). Nuovo intermezzo musicale con MK JAM seguito dalla hit pop UNDISCLOSED DESIRES, suonata dai tre su una piattaforma mobile che si muove verso il centro del prato e si alza, con un indubbio impatto scenografico. Dopodichè si passa alla title-track dell'ultimo lavoro in studio, RESISTANCE, forse il pezzo migliore del loro ultimo lavoro, con una partitura vocale di grande intensità; si passa a quella che è ormai LA canzone dei Muse, quella che tutti conoscono (ed anche la più accessibile), STARLIGHT, pezzo d'obbligo ad ogni concerto anche se sicuramente non è fra i pezzi più originali della band. Arriva la vera sorpresa della serata: sale sul palco Nick Cester, cantante dei Jet (avete presente "Are you gonna be my girl?") e dalla chitarra di Matt, a totale sorpresa, partono le note inconfondibili, leggendarie di BACK IN BLACK degli  AC/DC: i fan si scatenano e si canta a squarciagola, Cester ha davvero una potenza vocale notevole e i Muse trasformati temporaneamente in una band heavy-metal sono uno spettacolo impagabile. Subito dopo, appena Cester lascia il palco salutato da un'ovazione, partono le note di un'altra canzone leggendaria, HOUSE OF THE RISING SUN, resa famosa dagli Animals. Ovviamente non è una serata di cover, infatti dopo aver suonato la prima strofa la melodia si tramuta, con stranissima efficacia, in quella di uno dei loro pezzi classici, TIME IS RUNNING OUT, uno dei loro vertici creativi, semplice ma efficace: si canta a squarciagola. L'ultima canzone prima della pausa è UNNATURAL SELECTION, che non è fra le mie preferite a dir la verità...

I Muse scendono dal palco, e da un punto imprecisato dello stadio partono dei fischi acuti: è il segnale convenuto dai fan per attaccare con il coro di "Happy Birthday", dato che il giorno seguente è il compleanno di Matt; per qualche difficoltà di acustica il segnale non viene recepito da tutto lo stadio, ma il coro riesce comunque a farsi sentire dalla band, e i tre tornano sul palco. Matt ringrazia contento mentre Dominic chiede di preparare telefonini, accendini o quello che si ha a disposizione: parte la seconda ballad della serata, forse la più riuscita della band, unico pezzo suonato dall'album d'esordio Showbiz, UNINTENDED: San Siro illuminato così è uno spettacolo emozionante. Le sorprese non sono finite: mentre i tre attaccano con l'ipnotica semi-strumentale EXOGENESIS: SYMPHONY PART 1 (OVERTURE) un UFO fa la sua comparsa sopra il prato, volando letteralmente, e dal suo interno fuoriesce una danzatrice acrobata che danza sospesa nel vuoto: è un momento assolutamente weird, l'apice emozionale del concerto, una parentesi onirica che fa temporaneamente dimenticare il mondo attorno a noi. A riportare il pubblico alla realtà ci pensa STOCKHOLM SYNDROME, forsennata e caotica, cui segue un'altra breve pausa.

Siamo ormai agli sgoccioli, al secondo ed ultimo encore, che inizia con la magica TAKE A BOW con Matt nuovamente sulla piattaforma ascensionale e vestito con un abito a raggi laser simile a quello indossato da Bono nell'encore dell'ultimo tour degli U2 (al momento di cantare "Ultraviolet" per chi ha presente). Segue la stupenda, ormai classica PLUG IN BABY, e lo stadio impazzisce, mentre sul prato vengono lanciati dei palloni (tutti bucati in pochissimo tempo...). E come può finire un concerto dei Muse? Con le note del tema morriconiano MAN WITH THE HARMONICA a precedere la canzone che li ha resi celebri in tutto il mondo (anche grazie alla sua presenza nel videogioco Guitar Hero III), KNIGHTS OF CYDONIA: tutto San Siro salta, canta, si dimena al ritmo al cardiopalma del lungo pezzo conclusivo.
Si conclude un grande concerto, sicuramente il migliore di questa leg estiva dei Muse (almeno per ora), che si confermano musicisti originali e talentuosi, e da cui possiamo ancora aspettarci grandi cose.

tracklist:

  1. Uprising (extended)
  2. Supermassive Black Hole
  3. New Born + Headup riff
  4. Map of the Problematique + Who Knows Who riff
  5. Neutron Star Collision (Love Is Forever)
  6. Guiding Light
  7. Interlude + Hysteria
  8. Nishe
  9. United States of Eurasia
  10. Feeling Good
  11. MK Jam
  12. Undisclosed Desires
  13. Resistance
  14. Starlight
  15. Back in Black (feat. Nic Cester)
  16. House of the Rising Sun intro + Time Is Running Out
  17. Unnatural Selection


    Encore 1
  18. Études Simples #6 intro + Unintended
  19. Exogenesis: Symphony Part I (Overture)
  20. Stockholm Syndrome + School riff


    Encore 2
  21. Take a Bow
  22. Plug In Baby
  23. Man with a Harmonica intro + Knights of Cydonia

Elenco Film (ordine alfabetico)

Elenco registi - cercate velocemente con Cntrl-F o Cmd-F