lunedì 11 marzo 2013

Harmony Korine

Gummo (1997)
The Devil, The Sinner, and His Journey (corto) (1998)
Julien Donkey-Boy (1999) - 2/5
Korine Tap (corto) (2000)
Above the Below (2003)
Mister Lonely (2007)
Trash Humpers (2009)
Spring Breakers - Una vacanza da sballo (Spring Breakers) (2012) - 3,5/5
The fourth dimension (2012)

Korine (1973), americano, regista e sceneggiatore (dei due noti film di Larry Clark, Kids e Ken Park) noto per i suoi film incentrati sui lati oscuri della gioventù americana, che ritrae in modo sensazionalistico nei suoi eccessi. Alcuni lo accusano di essere un guardone autocompiaciuto, altri lo elogiano per essere un disincantato documentarista del degrado morale e del nichilismo esistenzale delle nuove generazioni.

-Julien Donkey-Boy
USA 1999 - drammatico - 94min.

Ritratto di una famiglia di schizzati: Julien è un ragazzo più o meno demente che lavora in una scuola per ciechi. Il padre è un dispotico padrone autoritario (interpretato da Werner Herzog, ammiratore del regista/sceneggiatore Korine, che ha accettato di farsi dirigere). Il fratello è uno sportivo compulsivo, spronato dal padre a mgliorare costantemente la propria forma fisica. La sorella sembra l'unica normale, ma è stat messa incinta dallo stesso Julien quando erano entrambi ubriachi. La madre non è pervenuta.
Attenendosi più o meno alle regole del Dogma 95 Korine usa i modi di un cinema sperimentale (camera  a mano ultra-mossa, immagini poco definite e sfuggenti, montaggio convulso ed antinarrativo, rifiuto quasi totale della colonna sonora) per produrre uno spaccato di vita desolante di una nucleo famigliare del proletariato USA residente in una qualunque suburbia. La pazzia è l'elemento predominante: nevrosi ed isterismi affliggono i vari membri della famiglia, che sono qualcosa di meno che esseri umani. E' come se la cosietà iperrazionale occidentale producesse come scarti dei sottouomini ritardati o complessati: quello che è grave è che la calsse proletaria in America è la maggior (come ovunque) parte della popolazione!
Cosa vuol dirci quindi Korine? Si tratta di una presa di coscienza dello stato di deserto morale di una buona fetta di popolazione americana priva di qualunque riferimento etico e valoriale, oppure è solo un cinema dell'eccesso votato alla pertrbanza spettatoriale? Pur propendendo per la seconda ipotesi, non posso fare a meno di notare un acuto occhio registico nella realizzazione di alcune scene, ad esempio le vessazioni inflitte dal padre al filgio sportivo o la disturbante sequenza finale.
Se Korine riuscirà ad uscire da questo gratuito cinema della crudeltà per proporre qualcosa di più organico, potremo forse trovarci alle prese con un autore di razza.

Voto: 2/5

Spring Breakers - Una vacanza da sballo
USA 2012 - drammatico - 94min.

Un gruppo di ragazze liceali rapina un fast food per pagarsi lo spring break. arrivate in Florida si danno a feste scatenate, finchè vengono fermate dalla polizia in una retata antidroga. Scagionate da un gangster locale (James Franco) saranno trascinate nella più totale abiezione.

Centro perfetto per Korine, un film dalla giusta dose di scandalo ma ancorato alla realtà, dissacrante per l'uso stravolgente che fa delle starlets di Disney Channel (Selena Gomez, Vanessa Hudgens) ed intelligente nell'affidarsi al talento attoriale di James Franco, una delle più fulgide promesse dello star system hollywoodiano. Nel descrivere il problema sociale che più gli sta a cuore, l'adolescenza sbandata americana, non  si sottrae alle esgenze di spettacolo nè allo spettacolo pruriginoso allettante per il pubblico: in novanta minuti si assiste ad un tripudio di giovani corpi che si strusciano, si bagnano, copulano e fremono di eccitazione e di trance da sostanze stupefacenti. Ma c'è anche il brivido del pericolo, e l'attrazione per la morte che sembra celarsi sotto l'esigenza dello sballo continuo. Il feticismo delle armi da fuoco (più che mai metafore falliche) ne è un esempio, così come la sparatoria finale, tanto assurda da far pensare sì ad un'incertezza registica circa la chiusa di una pellicola che si trascina quasi senza storia, ma che è importante per sottolineare questo legame sballo-morte: la sequenza rallentata sembra quasi mimare un orgasmo (od un trip allucinogeno), mentre le ragazze compiono una strage impossibile.
Korine a volte fatica a tenere il film a freno da inutili strascichi da videoclip o tempi eccessivamente dilatati, ma la forza di alcune sequenze (l'inizio spiazzante, la sequenza della rapina, il monologo esagitato di Franco che mostra la sua casa alle ragazze) lascia il segno.
Ha gli ingredienti giusti per avere successo: esibizionismo per i giovani e risvolti su cui riflettere per gli adulti, ricerca formale per i critici e materia di discussione a bizzeffe per i sociologi.
In più, una colonna sonora perfetta, di Cliff Martinez e Skrillex, noto DJ statunitense.

Voto: 3,5/5

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