domenica 11 settembre 2011

James Whale

Journey's End (1930)
Gli angeli dell'inferno (Hell's Angels) (1930) (non accreditato)
La donna che non si deve amare (Waterloo Bridge) (1931)
Frankenstein (Frankenstein) (1931) - 3,5/5
The Impatient Maiden (1932)
Il castello maledetto (The Old Dark House) (1932)
Il bacio davanti allo specchio (The Kiss Before the Mirror) (1933)
L'uomo invisibile (The invisible man) (1933)
A lume di candela (By Candlelight) (1933)
One More River (1934)
La moglie di Frankenstein (Bride of Frankenstein) (1935) - 4,5/5
Una notte d'oblio (Remember Last Night?) (1935)
La canzone di Magnolia (Show Boat) (1936)
The Road Back (1937)
L'ultima beffa di Don Giovanni (The Great Garrick) (1937)
L'isola del paradiso (Sinners in Paradise) (1938)
L'inesorabile (Wives under suspicion)(1938)
Port of Seven Seas (1938)
La maschera di ferro (The Man in the Iron Mask) (1939)
Inferno verde (Green Hell) (1940)
Otto giorni di vita (They Dare Not Love) (1941)
Personnel Placement in the Army (1942)
Hello Out There (1950)

Whale (1889-1957), inglese, è noto principalmente e per i suoi horror gotici, in particolare il dittico su Frankenstein.
Si è suicidato annegandosi in piscina.

-Frankenstein
di James Whale - USA 1931 - horror - 68min.

In un paesino delle Alpi svizzere il dottor Henry Frankenstein, figlio di un nobile conte e promesso sposo alla bella Elizabeth, crea un essere mostruoso assemblando pezzi di cadaveri e donandogli la vita con sofisticate apparecchiature che convogliano l'energia dei fulmini. La creatura potrebbe essere pericolosa perchè il suo cervello apparteneva ad un criminale. All'inizio tuttavia si dimostra mansueta e addomesticabile, quasi estranea a bene e male. Maltrattato, si ribellerà e fuggirà dal laboratorio dello scienziato, seminando panico nel paese. Si rifugerà in un mulino cui la popolazione darà fuoco.

Non ci sono paragoni con l'altro mostro sacro dell'horror uscito nello stesso anno ( Dracula ), questo film è molto più maturo anche tecnicamente: il modo in cui Whale muove la macchina da presa è moderno e anomalo per l'epoca, quando l'inquadratura era ancora spesso fissa, e le imponenti e gotiche scenografie (benchè il fondale sia riconoscibilmente dipinto) dettano lo standard di decenni di horror a venire: il tipico "laboratorio dello scienziato" non cambierà poi molto nel corso di anni e anni di horror di sci-fi. Per non parlare del trucco: il mostro è molto più credibile di tante altre creature che compariranno in seguito sullo schermo, e Boris Karloff lo interpreta conferendogli una personalità, pur senza parlare. Forse è anche il primo horror in cui si tende a parteggiare più per il mostro che per gli uomini, di cui Whale mette in luce i lati più negativi. Tante le sequenze memorabili: la genesi del mostro, il celebre incontro tra il mostro e la bambina, l'incendio finale. Geniale inoltre l'idea di contrassegnare l'attore che interpreta il mostro con un "?" nei titoli di testa, per poi svelarlo nel finale.
Seguito da La moglie di Frankenstein

Voto: 3,5/5

-La moglie di Frankenstein
(The Bride of Frankenstein) di James Whale - USA 1934 - horror - 71min.

Lord Byron, Percy Shelley e Mary Shelley stanno discutendo del romanzo della donna, ovvero il celebre "Frankenstein o il Prometeo moderno", ripercorrendone la vicenda (mentre noi vediamo spezzoni del film precedente). In seguito i due chiedono alla Shelley di provare ad immaginarsi un seguito, e lei inizia a raccontare: il mostro non è morto nell'incendio del mulino, e continua a girovagare per i boschi attorno al paese. Ormai non ha più alcuna fiducia negli uomini e cova odio e rancore. Anche i brevi momenti di felicità (l'incontro con il contadino cieco che suona il violino e lo accoglie in casa sua, insegnandogli a parlare) sono destinati a concludersi bruscamente. Intanto il dottor Henry Frankenstein è avvicinato da un suo vecchio insegnante, il dottor Pretorius, anch'egli riuscito a ricreare la vita, ma non ancora con risultati del tutto soddisfacenti. Vuole la collaborazione di Frankenstein per creare una versione femminile del mostro, dando così vita ad una nuova razza.

Questo film è uno dei più bei sequel della storia del cinema. Superiore in tutto all'originale, vanta degli effetti speciali assolutamente incredibili per l'epoca, efficacissimi ancora oggi. La trovata geniale del prologo sottoforma di racconto è perfetta per introdurre la vicenda, ed ancora una volta si occulta l'identità dell'interprete della creatura (in questo caso della "mostra"), la cui nascita contiene un evidente richiamo a "La Mummia" uscito due anni prima (e per altro interpretato da Karloff). la storia è ancora più intrigante e avvincente del primo episodio (anche perchè meno scontata), e l'aggiunta di un pizzico di humor la rende ancor più godibile. Per non parlare dell'elemento religioso: l'immagine memorabile del mostro "crocifisso" dagli ottusi villici e il tentativo dei due scienziati di plasmare la vita sostituendosi a Dio costituiscono un monito alla smodata ambizione umana.
Grazie al sapiente lavoro di montaggio ed ai movimenti fluidi della telecamera, Whale conferisce ancora più ritmo e pathos rispetto alla pellicola precedente, e l'ottimo cast fa il resto. Peccato solo per il finale, un pò troppo sbrigativo. Per il resto è perfetto.

Voto: 4,5/5

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