mercoledì 21 settembre 2011

Alessandro Comodin

Jagdfieber (2009)
L'estate di Giacomo (2011) - 3/5

Comodin (1982), italiano, ha studiato in Francia e poi in Belgio, all'INSAS di Bruxelles, per cui ha realizzato il documentario Jagfieber. L'estate di Giacomo è il suo primo lungometraggio di finzione.

-L'estate di Giacomo
Italia/Francia/Belgio 2011 - commedia - 78min.

Estate nella campagna del nord-est Italia. Giacomo, ragazzo sordo di 19 anni, passa le giornate assieme all'amica di infanzia Stefania, immersi nella natura, in una specie di Eden. Sono gli ultimi scampoli di infanzia/adolescenza/immaturità /innocenza che se ne vanno.

Per il cinema italiano è ancora possibile realizzare film poetici (anche se forse il contributo produttivo di Francia e Belgio, paesi dove il regista ha studiato, è stato determinante). L'outsider Alessandro Comodin, qui al suo esordio nel lungometraggio, filma luoghi e persone che conosce: i luoghi sono quelli della sua infanzia, e le persone sono suoi amici e parenti. I personaggi del film si chiamano con i veri nomi degli attori. La pellicola è insomma un piccolo film famigliare, che idealizza i ricordi fanciulleschi del regista in una natura idilliaca. Mediante lunghi piani-sequenza Comodin ci introduce nel fitto di un bosco, in riva ad un fiume, in un cascinale, tutti luoghi isolati in cui i tre personaggi del film (Giacomo, la sua amica e la sua fidanzata) sono le uniche figure umane. Un luogo fisico che è prima di tutto un luogo mentale, metafora di una condizione di vita, di un momento dell'esistenza che sta per svanire, lasciando il posto a quella che probabilmente sarà una più difficile (e meno esaltante) età adulta. Questo momento di sospensione, questa cerniera tra adolescenza e maturità e ciò che il regista è interessato a filmare: giochi e spensieratezza e chiacchiere sono le attività principali di un terzetto di ragazzi quasi ventenni eppure ancora bambini. La telecamera li segue curiosa a volte da lontano, regalando scorci di acque limpide e di lussureggiante vegetazione, a volte da vicino, permettendoci di apprezzare l'espressività dei volti degli attori. Il suono in presa diretta ci permette di cogliere i suoni della natura, mentre la colonna sonora diegetica propone i pezzi pop italiani che tutti gli/le adolescenti del nostro paese conoscono, e che realisticamente anche i protagonisti del film ascoltano attraverso gli auricolari dei loro lettori musicali. L'estate di Giacomo è un film solare, che forse non dice molto (o comunque niente di nuovo), ma è piacevole per la sua semplicità e (dettaglio non trascurabile) per la brevità : mostra solo ciò che è necessario, pur prendendosi il suo tempo nel riprendere una lunga camminata nel bosco, i sollazzi dei ragazzi in riva al fiume, o un fracassone intermezzo di batteria. Rilassante, pacifico, anche divertente.

Voto: 3/5

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