venerdì 1 luglio 2011

Francis Ford Coppola

Tonight for Sure (1962)
Terrore alla tredicesima ora (1963)
Buttati Bernardo! (1967)
Sulle ali dell'arcobaleno (1968)
Non torno a casa stasera (1969)
Il padrino (1972)
La conversazione (1974)
Il padrino - Parte II (1974)
Apocalypse Now (1979)
Un sogno lungo un giorno (1982)
I ragazzi della 56ª strada (1983)
Rusty il selvaggio (1983)
Cotton Club (1984)
Peggy Sue si è sposata (1986)
Giardini di pietra (1987)
Tucker, un uomo e il suo sogno (1988)
La vita senza Zoe, episodio di New York Stories (1989) - 3/5
Il padrino - Parte III (1990)
Dracula di Bram Stoker (1992)
Jack (1996)
L'uomo della pioggia (1997)
Apocalypse Now Redux (2001)
Un'altra giovinezza (2007)
Segreti di famiglia (Tetro) (2009)

Coppola (1939) rimane, nel bene e nel male, uno dei più importanti registi della new hollywood. Capace di impressionanti affreschi storico-politici (la trilogia del Padrino, Apocalypse Now), ha anche realizzato diversi film assurdamente pretenziosi ("un'altra giovinezza"), incredibilmente banali ("Jack") o semplicemente noiosi ("I ragazzi della 56ª strada"). Rimarrà in ogni caso nella storia del cinema americano.

-New York Stories
di Martin Scorsese, Francis Ford Coppola, Woody Allen - USA 1989 - episodi/commedia - 123min.

Tre episodi, tre grandi registi, n.Y. come città protagonista, incrocio di mondi ed esistenze sui generis:

-Lezioni dal vero (Life lessons, di Scorsese): un pittore (Nick Nolte) che accoglie nel suo studio una donna (Rosanna Arquette) con cui aveva avuto una relazione e di cui ancora è innamorato, mentre per lei non significa più nulla; lui è vittima, lei è carnefice. Quando lei se ne va lui ricomincia a vivere.

E' l'episodio migliore, il più inventivo registicamente, il più musicale e dinamico, e quello con il protagonista più simpatico, un ottimo Nick Nolte. Ritrae la vita sconsolata di chi ama non ricambiato. N.Y. è vista come una città fredda, piena di gente ma vuota di sentimenti, come la bella Arquette. fotografia di Nèstor Almendros.

-La vita senza Zoe (Life Without Zoe, di Coppola): Zoe, figlia di una fotografa che sta sempre in qualche località esotica e di un padre (Giancarlo Giannini) flautista sempre in turnè, vive in una suite di albergo servita e riverita da un maggiordomo che le fa da padre. Frequenta bambini ricchissimi come lei e risolve i problemi di mamma e papà.

Insomma due adulti un po' irresponsabili ed una figlia più matura di loro. N.Y. come luogo da cui fuggire, come gabbia dorata, come artificio sfarzoso quanto vuoto. Elegante e sontuoso, l'episodio è tuttavia il meno riuscito del terzetto, per una certa tendenza all'esagerazione della messinscena che sacrifica molto la descrizione dei personaggi, ridotti spesso a poche battute e qualche primo piano. Notevoli comunque le scene ed i costumi. Il titolo è un gioco di parole: Zoe in greco significa "vita". Fotografia di Vittorio Storaro.

-Edipo relitto (Oedipus Wrecks, di Allen): rapporto conflittuale madre-figlio, lui non sopporta lei, che per tutta risposta scompare, appare in forma soprannaturale sopra il cielo di N.Y., torna a sembianze umane quando riesce ad ottenere che il figlio lasci la sua compagna (Farrow) che a lei non andava a genio e si metta con un'altra che le garba.

N.Y. è una città impicciona ed invadente in questo film di Allen, uno dei suoi più strampalati e grotteschi, e non del tutto risolti. Vale per l'immagine finale, per lo sguardo misto di rassegnazione e dolcezza verso l'amata/odiata figura materna; trattandosi di Allen è lecito presupporre elementi autobiografici. il difetto principlae sta nella scarsezza di materia narrativa, appena sufficiente per i 40 minuti circa di durata. Accessorio, ma talmente assurdo da essere divertente.

Voto: 3/5

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