giovedì 25 aprile 2013

Robert Altman

The Delinquents (1955)
La storia di James Dean (The James Dean Story, 1957)
Conto alla rovescia (Countdown, 1968)
Quel freddo giorno nel parco (That Cold Day in the Park, 1969)
M*A*S*H (1970)
Anche gli uccelli uccidono (Brewster McCloud, 1970)
I compari (McCabe & Mrs. Miller, 1971)
Images (1972)
Il lungo addio (The Long Goodbye, 1973) - 3,5/5
Gang (Thieves Like Us, 1973)
California Poker (California Split, 1974)
Nashville (1975)
Buffalo Bill e gli indiani (Buffalo Bill and the Indians, 1976)
Tre donne (Three Women, 1977)
Un matrimonio (A Wedding, 1978)
Quintet (1979)
Una coppia perfetta (A Perfect Couple, 1979)
Health (1980)
Popeye - Braccio di ferro (Popeye, 1980)
Jimmy Dean, Jimmy Dean (Come Back to the «5 and Dime», Jimmy Dean, Jimmy Dean, 1982)
Streamers (1983)
Secret Honor (1984)
Follia d'amore (Fool for Love, 1985)
Non giocate con il cactus (O.C. and Stiggs, 1985)
Terapia di gruppo (Beyond Therapy, 1987)
Les Boreades, episodio di Aria (1987)
I protagonisti (The Player, 1992)
America oggi (Short Cuts, 1993)
Prêt-à-Porter (1994)
Kansas City (1996)
Conflitto d'interessi (The Gingerbread Man, 1998)
La fortuna di Cookie (Cookie's Fortune, 1999)
Il dottor T e le donne (Dr. T and the Women, 2000)
Gosford Park (2001)
The Company (2003)
Radio America (A Prairie Home Companion, 2006)

Altman (1925-2006), americano, inizia a lavorare in radio nel primo dopoguerra, poi passa alla regia di documentari e film tv; nel 1970 il film M*A*S*H* lo rivela al grande pubblico.

-Il lungo addio
USA 1973 - noir - 112min.

L.A.: il detective privato Marlowe aiuta un amico poco di buono a fuggire in Messico. Presto scopre che l'amico in questione ha lasciato dietro di sè una scia poco chiara di crimini fra cui il probabile omicidio della sua stessa moglie. Quando giunge notizia che l'amico si è suicidato, Marlowe inizia ad indagare sul caso.

Un noir sui generis, in cui Altman mescola gli stilemi del cinema classico alle sue idiosincrasie (come i lricorso all'umorismo nero ed il ritmo rilassato da cinema introspettivo) per destrutturare la tipica narrativa investigativa propria del genere offrendo un approccio inedito ad un genere che andava scomparendo dopo i succesis del ventennio 40-50. Cast azzeccattissimo fra cui spicca il grande vecchio Sterling Hayden in un ruolo tanto esilarante quanto drammatico, strabismo proprio di tutto il film. Da citare anche la fotografia del veterano Vilmos Zsigmond, che restituisce immagini di una L.A. dai colori più spenti del solito, conferendo un'atmosfera cimiteriale alle immagini.
Finale memorabile e liberatorio che è un'accusa contro il cinismo di una certa società e di una certa Hollywood.
Gradevole commento musicale di John Williams.

Voto: 3,5/5

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