Chan-wook Park

Moon Is the Sun's Dream (Corea del Sud 1992)
Trio (Saminjo) (Corea del Sud 1997)
JSA Joint Security Area (Gongdong gyeongbi guyeok JSA) (Corea del Sud 2000)
Mr. Vendetta (Boksuneun naui geot) (Corea del Sud 2002)
Old Boy (Oldeuboi) (Corea del Sud 2003) - 3,5/5
Three... Extremes (Saam gaang yi): episodio Cut (2004)
Lady Vendetta (Chinjeolhan geumjassi) (Corea del Sud 2005)
I'm a Cyborg, But That's OK (Saibogujiman kwenchana) (Corea del Sud 2006)
Thirst (Bakjwi) (Corea del Sud 2009)

Park (1963), sudcoreano, è venuto alla ribalta grazie alla sua ormai celebre trilogia della vendetta, in cui affronta il tema suddetto in toni di apocalittico nichilismo, iperviolenza e raffinatezza estetica.

-Oldboy
Corea del Sud 2003 - drammatico - 120 min.

Il coreano Park Chan-wook (Park è il cognome) ci regala una splendida trilogia thriller-gialla-horror sul tema della vendetta.
Avendo visto tutti e tre i capitoli, che narrano di vicende diverse l'una dall'altra ma tutte riguardanti il tema sopracitato (in ordine: Mr.Vendetta, Oldboy, Lady Vendetta) direi che questo "Oldboy" sia il migliore della saga (non per niente vincitore di svariati premi, a Cannes e ad altri importanti festival cinematografici).

Un signore sulla trentina, ubriaco, viene rapito una sera da uno conoscito, e segregato in un piccolo monolocale dal quale non può uscire. Da un pertugio sotto la porta gli viene passato del cibo, e l'unico contatto col mondo esterno è la tv: da essa apprende che sua moglie è stata uccisa, e che il principale indiziato è proprio lui (essendo scomparso). Nessuno gli rivela il motivo di questa prigionia, durante la quale si appunta i nomi di tutte le persone che ha offeso, insultato, maltrattato nella sua vita, chiedendosi chi sia l'artefice di tutto ciò. La prigionia dura 15 anni (!) durante i quali l'uomo si riduce ad uno stato sempre più bestiale. una mattina, inspiegabilmente, si trova libero sul tetto di un palazzo. Comincia la ricerca, e la sua sete di vendetta, ma le cose sono più complicate del previsto...

Park ci regala un thriller sapientemente realizzato, ricco di colpi di scena a ripetizione che tengono lo spettatore inchiodato alla poltrona per tutta la durata del film. Contrariamente a quanto accade in genere nel cinema asiatico, i tempi sono spesso accellerati e il ritmo è spesso frenetico. La prova attoriale dei protagonisti è eccellente, la fotografia e la scenografia pure. La dose di iperviolenza è piuttosto massiccia, quindi non lo consiglierei a persone che non amino anche un pò di sangue sullo schermo, ma in questo caso più che in altri la violenza è strumento e non fine del film. Certo, la vendetta anima il protagonista, ma chi si deve vendicare di chi, a conti fatti? E' il paradosso su cui si regge il film, e che lascia davvero spiazzato lo spettatore al termine della visione. La vendetta non è mai una cosa positiva, ma come si fa a dire che non è mai necessaria? Park lascia al pubblico il diritto (dovere) di rispondere.

Voto: 3,5/5