giovedì 28 marzo 2013

Clark Larry

Kids (1995)
Un altro giorno in paradiso (Another Day in Paradise) (1998)
Bully (2001)
Adolescente delle caverne (Teenage Caveman) (2002)
Ken Park (co-regia: Edward Lachman) (2002) - 3/5
Wassup Rockers (2006)
Destricted (2006) - episodio Impaled
Marfa Girl (2012)

Clark (1943), americano, ha iniziato come fotografo, famoso per i suoi scatti che documentano il disagio delle giovani generazioni delle suburbie americane, la vita dei tossicodipendenti e dei ragazzi emarginati. Poi si è dato anche alla regia realizzando film sullo stesso argomento, che hanno suscitato molte polemiche per la loro crudezza.

-Ken Park
USA 2002 - drammatico - 96min.

Co-diretto assieme a Edward Lachman, di norma direttore della fotografia, e sceneggiato dal regista Harmony Korine: vita di 4 adolescenti di Visalia, California: uno si scopa la madre della sua fidanzata; un altro è vessato da un padre alcolizzato; un terzo non sopporta i nonni con cui vive ed una quarta, che ha un padre fanatico religioso, è in pratica una ninfomane. Chiude il cerchio l'amico comune Ken Park, suicida perchè non voleva esser padre del bambino di cui la sua ragazza era in dolce attesa.

Come si sa l'America è patria sia delle più sfrenate lascivie che dei più ciechi bigottismi. Questo film mette in luce entrambi questi aspetti, dato che per i contenuti espliciti (specie in materia sessuale) e il nichilismo totale della pellicola, essa non è stata distribuita negli States (ed è stato vietato in Australia).
Difficile dire se ci sia del compiacimento nel mostrare le nudità dei giovani corpi dei protagonisti (tutti attori amatoriali), certo è che il sesso pare l'unico stimolo positivo cui questi ragazzi sembrano potersi appigliare, in un mare di desolazione esistenziale, vessazioni da parte degli adulti e mancanza di attenzione da parte della società, che è completamente tagliata fuori dalle loro esistenze: molti sono senza famiglia (o hanno famiglie parziali), e quelli che ce l'hanno vorrebbero non averla perchè odiano i propri parenti. Sono vite senza alcuno scopo, senza alcuna prospettiva, in cui la sessualità è l'unica valvola di sfogo, ma è anche fonte di frustrazioni e perversioni.
La mancanza di una vera  e propria dimensione narrativa pone dei limiti allo scavo caratteriale e psicologico dei personaggi, che spesso rimangono un enigma per chi guarda, e almeno il segmento riguardante la ragazza pare un po' fuori posto, quasi involontariamente comico.
Tosto e senza speranza, è un film da vedere, nonostante la sua violenza visiva possa sicuramente turbare alcuni spettatori.

Voto: 3/5

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