lunedì 5 settembre 2011

Vincenzo Natali

Elevated (1996) - Cortometraggio
Cube - Il cubo (Cube) (1997)
Cypher (2002)
Nothing (2003)
Getting Gilliam (2005) - Documentario
Quartier de la Madeleine, episodio di Paris, je t'aime (2006) - Cortometraggio
Splice (2009) - 2/5

Natali (1969), canadese di origine italiana, è specializzato in film di fantascienza abbastanza originali, soprattutto il noto Cube (1997).

-Splice
di Vincenzo Natali - Canada/Francia 2009 - fantascienza - 104min.

Clive (Adrien Brody) e Elsa (Sarah Polley), due ricercatori canadesi, riescono a dar vita ad una nuova specie umanoide combinando i geni di un essere umano femmina ad altri geni animali. il risultato è Dren (Delphine Chanéac), essere inclassificabile, dotata di coda con aculeo, zampe da uccello, membrane alari e mezzobusto da donna, potenzialmente aggressiva e difficilmente addomesticabile, prima vista di malocchio da lui e accudita da lei, poi attratta da lui ed irritata da lei. i due scienziati hanno serie difficoltà nella sua gestione, tanto più che Clive sembra ricambiare il sentimento che la creatura prova nei suoi confronti.

Se durante la visione del film la mente rimanda subito a Cronenberg, sarebbe ingiusto non considerare la personalità di questo film, che Natali ha realizzato in modo tecnicamente impeccabile: le scenografie sono convincenti, e la resa grafica della creatura è davvero notevole, ancor più nelle scene di interazione con gli altri membri del cast. La storia è sufficientemente perversa per essere stuzzicante ed avvincente, almeno per buona parte del film, per poi decadere in un finale fantahorror e apocalittico spiazzante nella sua bruttezza. Si ha la netta sensazione che Natali stesse cercando dar vita ad una o "più scene madri", come il ballo tra Clive e Dren ed il loro accoppiamento, ma non osa a sufficienza in nessuno dei due casi, lasciando le cose a metà. La recitazione è buona, ma Brody non sembra del tutto convinto del suo ruolo, cosicché la Polley risulti in definitiva più convincente. Gli altri temi connessi alla mostruosità della famiglia, al rapporto creatore-creatura che si con-fonde con quello schiavo-padrone, agli eccessi della scienza e quindi al peccato di hybris sanno troppo di già visto e non appaiono originali.
Natali è riuscito a fare un film personale, d'autore potremmo dire, ma non un bel film.
Peccato.

Voto: 2/5

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