lunedì 5 settembre 2011

Mike Nichols

Chi ha paura di Virginia Woolf? (Who's Afraid of Virginia Woolf?) (1966)
Il laureato (The Graduate) (1967) - 3,5/5
Teach Me! (1968) - Cortometraggio
Comma 22 (Catch-22) (1970)
Conoscenza carnale (Carnal Knowledge) (1971) - 2/5
Il giorno del delfino (The Day of the Dolphin) (1973)
Due uomini e una dote (The Fortune) (1974)
Gilda Live (1980) - Documentario
Silkwood (1984)
Heartburn - Affari di cuore (Heartburn) (1986)
Frenesie... militari (Biloxi Blues) (1987)
Una donna in carriera (Working Girl) (1988)
Cartoline dall'inferno (Postcards from the Edge) (1990)
A proposito di Henry (Regarding Henry) (1991)
Wolf - La belva è fuori (Wolf) (1994)
Piume di struzzo (The Birdcage) (1996)
I colori della vittoria (Primary Colors) (1998)
Da che pianeta vieni? (What Planet Are You From?) (2000)
La forza della mente (Wit) (2001) - Film TV
Closer (2004)
La guerra di Charlie Wilson (Charlie Wilson's War) (2007) - 2,5/5

Nichols (1931), statunitense, è un regista versatile che ha spaziato nei generi più diversi. Famoso per il film generazionale Il laureato (1967), è noto anche per le sue collaborazioni con Jack Nicholson.

-Il laureato
USA 1967 - commedia - 106min.

Benjamin (Dustin Hoffman) si è appena laureato, e torna a casa dal college. Passa le sue giornate tra noia ed incertezza per il futuro, vedendo malvolentier l'inserimento nella routine lavorativa imposta da famiglia e società. Viene sedotto da un'amica dei genitori, l'alcolizzata Mrs. Robinson (Anne Bancroft); le cose precipitano quando si innamora della figlia di lei.

Film generazionale che ha inaugurato, assieme a Gangster Story di Arthur Penn, l'epoca del nuovo cinema americano. Sulla carta è sovversivo verso le regole sociali, in realtà è più borghese di quanto sembri, una classica storia di amore contrastato reso solo un po' più piccante dal rapporto non convenzionale tra la donna sposata ed il ragazzo giovane. Rappresentazione dell'inquietudine giovanile del tempo, attraversato dalla  celebre colonna sonora di Simon & Garfunkel (è  forse il film che ha sdoganato l'uso della musica leggera come colonna sonora cinematografica). Ottima regia che sperimenta un montaggio in alcuni punti quasi da videoclip, con raccordi ellittici e cambi focali repentini. Rivoluzionò anche la figura della star, che da uomo perfetto divenne uomo qualunque, con il corpo ed il volto dell'ordinario Hoffman.
Grande senso del ritmo e, nel rocambolesco finale, dello spettacolo.
Molto piacevole ancora oggi.

Voto: 3,5/5

-Conoscenza carnale
USA 1971 - commedia - 100min.

Baldorie e problemi sentimental/sessuali di due amici, dal periodo universitario alla vita da lavoratori: corteggiano donne, se le scambiano, le perdono, le ingannano e si ingannano a vicenda.

Non so cosa avesse in mente Nichols, se fare un ritratto dei tempi, denunciare la promiscuità sessuale dei sessantottini, descrivere i peccatucci della borghesia liberal o altro: fattosta che il film è molto datato e noioso, privo di nerbo, faticosamente alla ricerca di uno sviluppo narrativo, costruito in blocchi distanziati di vari anni tutti focalizzati sul rapporto dei protagonisti (bravi entrambi, Jack Nicholson e Art Garfunkel) con l'altro sesso e con le persone in generale, che è dato e non spiegato, e questo è forse il difetto principale del film.
Pedante e falsamente moralista perchè non trascura di farci vedere dei nudi (però li mette in penombra perchè un po' se ne vergogna!).

Voto: 2/5

-La guerra di Charlie Wilson
(Charlie Wilson's War) di Mike Nichols - USA 2007 - commedia/drammatico/docufiction - 97min.

Come Charlie Wilson (Tom Hanks), deputato texano dongiovanni, riuscì a mettere in moto un sistema di flusso di denaro e armi per sostenere la causa afgana contro l'invasione sovietica negli anni 80.

Più che per la narrazione conta per la ricostruzione ambientale (un ambiente, quello politico americano, in cui a nessuno frega nulla degli afgani in sè, ma l'unica preoccupazione è annientare il pericolo rosso), la cura interpretativa (P.S. Hoffmann si conferma ancora una volta grandioso) ed il brio registico nel passare da toni drammatici a siparietti umoristici senza soluzione di continuità. Bravo Tom Hanks in un ruolo insolito, mentre la presenza di Julia Roberts è accessoria e serve a fare cassa. Niente di particolare, ma è carino, fatto con cura e si vede volentieri.

Voto: 2,5/5

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