venerdì 19 agosto 2011

Werner Herzog

Segni di vita (Lebenszeichen) (1968)
Fata Morgana (1970)
Anche i nani hanno cominciato da piccoli (Auch Zwerge haben klein angefangen) (1970)
Paese del silenzio e dell'oscurità (Land des Schweigens und der Dunkelheit) (1971)
Aguirre, furore di Dio (Aguirre, der Zorn Gottes) (1972) - 4/5
L'enigma di Kaspar Hauser (Jeder für sich und Gott gegen alle) (1974)
Cuore di vetro (Herz aus Glas) (1976)
La ballata di Stroszek (Stroszek) (1977)
Nosferatu, il principe della notte (Nosferatu: Phantom der Nacht) (1978) - 3,5/5
Woyzeck (1979) - 3,5/5
Fitzcarraldo (1982) - 3/5
Dove sognano le formiche verdi (Wo die grünen Ameisen träumen) (1984) - 2,5/5
Cobra Verde (1987) - 2,5/5
Echi da un regno oscuro (Echos aus einem düstern Reich) (1990)
Grido di pietra (Cerro Torre: Schrei aus Stein) (1991)
Apocalisse nel deserto (Lektionen in Finsternis) (1992)
Rintocchi dal profondo (Glocken aus der Tiefe) (1993)
Little Dieter Needs to Fly (1997)
Kinski, il mio nemico più caro (Mein liebster Feind - Klaus Kinski) (1999) - 3/5
Invincibile (Invincible) (2001)
Kalachakra, la ruota del tempo (Wheel of Time) (2003)
Il diamante bianco (The White Diamond) (2004)
Grizzly Man (2005)
L'ignoto spazio profondo (The Wild Blue Yonder) (2005)
L'alba della libertà (Rescue Dawn) (2006) - 3,5/5
Encounters at the End of the World (2007)
Il cattivo tenente - Ultima chiamata New Orleans (Bad Lieutenant: Port of Call New Orleans) (2009)
My Son, My Son, What Have Ye Done (2009)
Cave of Forgotten Dreams (2010) - 3/5
Into the Abyss (2011)
From One second to the Next (2013) (Web) - 3/5

Herzog (1942) è uno dei più importanti cineasti tedeschi. Figura di punta del cinema tedesco contemporaneo è sicuramente un regista originale: autore di numerosi documentari (eccezionale Grizzly Man), ma anche di molti film drammatici, è ricordato soprattutto per i memorabili film che hanno per protagonista il mitico Klaus Kinski. Viaggiatore indefesso, attirato ed impaurito dalle forze della natura che da sempre si occupa di filmare, capace di sottoporre sè stesso e la sua troupe ad imprese a dir poco folli, è un artista unico, realizzatore di alcune perle intramontabili della Settima Arte.

-Aguirre, furore di dio
(Aguirre, der Zorn Gottes) Repubblica federale Tedesca 1972 - storico - 94 min.

E' il primo film della coppia Herzog-Kinski.
In effetti è difficile stabilire chi dei due fosse più pazzo: se Kinski, che con le sue continue sfuriate non faceva altro che inimicarsi praticamente tutta la troupe, o Herzog, la cui follia visionaria lo portò a girare questo film lungo i fiumi amazzonici in set impossibili popolati di insetti e a rischio di malattie di ogni tipo. Fra una difficoltà e l'altra, però, il regista tedesco ci regala quello che forse è il miglior risultato della sua collaborazione con Kinski.

Il film racconta di una spedizione di conquistadores nell'inesplorata giungla amazzonica alla ricerca della leggendaria El Dorado. Kinski interpreta appunto Lope de Aguirre, ambizioso e folle conquistador che alla prima occasione assume il comando della spedizione deponendo il comandante Pedro de Urrua, spingendo se stesso ed i suoi uomini verso un'impresa impossibile che non potrà che finire in tragedia.

La bellezza dei paesaggi è uno dei motivi per cui si dovrebbe vedere questo film; l'altro, ovviamente, è Kinski, da cui lo spettatore non riesce a togliere gli occhi di dosso: la sua presenza è magnetica, riempie lo schermo e tiene lo spettatore col fiato sospeso, pietrificato dall'intensità del suo volto straordinario. Critica all'ambizione smodata dell'uomo, causa della sua stessa rovina, Aguirre, furore di dio è un film indimenticabile incastonato in una natura selvaggia ed incontaminata che evoca in noi ancestrali paure e fascino allo stesso tempo.
da vedere.

Voto: 4/5

-Nosferatu, il principe della notte
(Nosferatu: Phantom der Nacht) - Repubblica federale Tedesca/Francia 1978 - fantastico/horror - 107 min.

Sei anni dopo la loro prima collaborazione, la coppia Herzog-Kinski ci propone un altro film, una rivisitazione dell'autore di uno dei personaggi più famosi del cinema orrorifico di tutti i tempi. Kinski come al solito rientra perfettamente nel personaggio, dando vita ad un Dracula talmente spaventoso, ma anche commovente, da renderlo difficlmente dimenticabile. il trucco è ottimo e fa davvero sembrare l'attore una larva che cammina, un morto vivente, un prodotto dei nostri incubi più spaventosi. L'atmosfera cupa, ben resa da un'ottima fotografia e dal notevole comparto di illuminazione (esemplare la scena in cui Kinski si manifesta in camera di Isabelle Adjani, che interpreta la ragazza di cui Nosferatu si invaghisce). Questa volta, a differenza del precedente Aguirre, non è la natura selvaggia d incutere timore, ma la stessa civiltà, tetra e crudele più della natura stessa. Ottimi tutti gli interpreti, coinvolgimento assicurato. Non ha lo stesso fascino visionario di Aguirre, ma avvince per tutta la sua durata.

Voto: 3,5/5

-Woyzeck
Repubblica federale Tedesca 1978 - drammatico - 81 min.

Girato pochissimi giorni dopo la fine delle riprese di Nosferatu, per non dover risbrigare tutte le pratiche burocratiche necessarie ad ottenere i permessi per girare un nuovo film, Herzog ha spacciato le riprese di Woyzeck per quelle di Nosferatu, realizzando in poco più di qualche giorno un nuovo film. Herzog ha sfruttato la spossatezza di Kinski, esausto dopo tutto il lavoro per il film precedente, per realizzare al meglio il personaggio del dramma di G. Buchner, del 1879.

Il film narra del soldato Woyzeck, di stanza nel paesino cecoslovacco di Telc; sposato con una moglie che lo tradisce col Tamburomaggiore della banda di paese, vittima dei soprusi dei suoi superiori e dei folli esperimenti del medico-scienziato della cittadina, Woyzeck è sull'orlo di un tracollo nervoso; tutta la rabbia e la frustrazione esploderanno in una scena memorabile di omicidio, violenta e disperata all'ennesima potenza.

L'aria sfinita di Kinski è in parte dovuta al suo ruolo, in parte alla stanchezza derivante dalle riprese precedenti, stanchezza che, come già detto, Herzog ha saputo sfruttare al meglio. Forse è l'interpretazione più intensa di Kinski, fiore all'occhiello di un film straziante e commovente allo stesso tempo, che si ricorda per l'ottima interpretazione di tutto il cast, sia i protagonisti che i personaggi minori. la semplicità della narrazione fa da contrappeso ad uno studio dettagliato della psicologia di Woyzeck e della moglie, dei quali apprendiamo sogni, speranze ed incubi anche dalla sola mimica facciale e gestualità. Superbo esempio di ottima recitazione, ha anche il pregio della brevità, la cui mancanza avrebbe forse reso la pellicola troppo pesante per piacere veramente.

Voto: 3,5/5

-Fitzcarraldo
Repubblica federale Tedesca 1981 - avventura - 157 min.

Penultimo film della coppia Herzog-Kinski, è forse assieme ad Aguirre il più celebre film del regista tedesco. La sua folle impresa (girare di nuovo in Amazzonia trasportando una nave di dimensioni colossali lungo il fangoso fianco di una collina in mezzo alla giungla, contando sulla sola forza degli indios locali e un rozzo sistema di trazione) da vita ad un film visivamente mozzafiato, anche se è difficile capire cosa Herzog volesse dire con quest'opera. Si tratta forse della ripresa del tema dell'ambizione che, come in Aguirre, porta un uomo alla rovina? In parte, ma il film non ha lo stesso apocalittico finale del primo film della coppia, nè lo stesso spessore. Forse la rappresentazione di un personaggio incredibile reso immortale dalla superba interpretazione di Kinski? Forse, ma null'altro è che il racconto di un fallito che sogna l'impossibile, e che infatti non riesce a portare a termine la sua impresa titanica. Herzog si mette alla prova realizzando qualcosa che nessuno aveva mai fatto prima.
Un pò inutile il personaggio di Claudia Cardinale, che interpreta l'innamorata di Fitzcarraldo. Herzog racconta di aver dovuto minacciare Kinski con un fucile per costringerlo a terminare le riprese del film. La pellicola è inoltre costata la vita a due persone. Un membro dello staff, morso da un serpente velenosissimo, ha dovuto amputarsi il piede con una motosega. Questi sono solo alcuni degli "incidenti di lavorazione" avvenuti durante le riprese.

Voto: 3/5

-Cobra Verde
Repubblica federale Tedesca 1987 - avventura - 110 min.

Ultima collaborazione fra Herzog e Kinski. Girato come al solito in condizioni impossibili in Africa, con tutto lo staff asfissiato dal caldo torrido. Vedendo il film pare quasi di percepire la fatica di coloro che lavorano dietro la macchina da presa. Kinski più spossato e nervoso che mai ha fatto penare così tanto il regista con le sue continue sfuriate, che Herzog non ha più voluto saperne di lavorare con lui. Per Kinski sarà la fine: non assumerà più ruoli importanti, e conluderà la sua carriera girando ed interpretando lui stesso il celeberrimo (in negativo) film su Paganini che tanto aveva insistito per convincere Herzog a girarlo. Cobra verde è un famigerato bandito del centro America, spedito in Africa dopo essere stato arrestato, col compito di costringere un re completamente folle del posto a riprendere il commercio degli schiavi con le colonie americane. Ne capiteranno di tutti i colori. Cobra Verde riunirà un esercito di amazzoni con cui attaccherà il re, sconfiggendolo e divenendo lui stesso vicerè della regione, ma il suo potere durerà poco. Sconfitto, morirà di stenti su una spiaggia, tentando invano di fuggire da quel luogo maledetto su una barca. Film per certi versi estremo (a parte le difficoltà di lavorazione, pensiamo al rapporto definitivamente incrinatosi fra il regista e l'attore), lento ed estenuante solo a vederlo, i suoi paesaggi tristi e desolati fanno già stancare lo spettatore di per sè, figuratevi quelli che sono andati là a girarlo! C'è come un senso di morte che aleggia su tutto il film, pesantezza e solitudine sono i sentimenti che accompagnano Cobra Verde nella sua missione, e lo spettatore con lui. Da guardare solo ben sapendo che alla fine del film sembrerà di aver compiuto fisicamente una lunga camminata nel deserto sotto un sole cocente.

Voto: 2,5/5

-Dove sognano le formiche verdi
(Wo die grünen Ameisen träumen ) di Werner Herzog - RFT 1984 - drammatico - 96min.

Una società mineraria vuole condurre delle ricerche di uranio nel sottosuolo australiano, ma una tribù locale ostacola i propositi dei bianchi. il processo dà ragione alla compagnia. I nativi si rassegnano ad un futuro di privazione e di oblio della loro storia, delle loro tradizioni, del loro mondo. Qualche colono illuminato si pone degli interrogativi.

Herzog è come al solito asciutto e privo di ogni sentimentalismo o facile emozione, e si limita a riportare una situazione, come fa nei suoi stupendi documentari. Il tema di fondo è chiaro e non c'è nessun bisogno di spiegarlo. L'asceticità del luogo desertico aiuta lo spettatore ad entrare in sintonia con il modo dei nativi di concepire la vita e la natura, ed a riconoscere loro i torti subiti da parte dei colonizzatori occidentali. Tuttavia il meccanismo sembra essere ormai innescato senza alcuna possibilità di interrompere il processo, tant'è che il regista stesso si limita a presentare un problema e non a proporre soluzioni. Alcune trovate particolarmente riuscite (la tribù che si riunisce a pregare in un supermercato dove un tempo era situata una pianta per loro sacra; gli sforzi compiuti dai minatori per salvare il cane di un'anziana signora smarritosi nelle miniere, poco distanti dai nativi abbandonati a sè stessi) riscattano l'andamento lento del film ed il finale che tende a trascinarsi un pò faticosamente. Dialoghi scarsi e musica discreta, recitazione funzionale.
Forse non efficace quanto un vero reportage, ma comunque sensibilizzante.

Voto: 2,5/5

-Kinski, il mio nemico più caro
(Mein liebster Feind - Klaus Kinski) - (Germania/Gran Bretagna 1999 - documentario - 95 min).

Bel documentario per chi fosse interessato ad approfondire la conoscienza del singolare rapporto intercorso fra Herzog e Kinski.
Ripercorrendo le tappe che hanno portato alla creazione dei film della coppia, Herzog rivede i posti e le persone con cui li ha girati, e ricorda molti pittoreschi episodi avvenuti durante le lavorazioni delle pellicole. Davvero imperdibile per gli appassionati di cinema e per gli estimatori di Herzog e Kinski, interessante per coloro che hanno visto almeno qualche film di questa coppia davvero singolare del cinema tedesco.

Voto: 3/5

-L'alba della libertà
USA 2006 - biografico/guerra/avventura  - 126min.

Prigionia e fuga di Dieter Dengler, pilota di caccia dell'esercito americano da un campo di prigionia dei Pathet Lao (gruppo comunsta azionalista affiliato ai vietcong) nel Laos nel 1966.

Sulla vita di Dengler Herzog aveva già girato il documentario Il piccolo Dieter vuole volare, nel 1997, con protagonista Dengler in persona, deceduto nel 2001. Con un buon budget a disposizione e la star Christian Bale al suo servizio, ha potuto realizzare un flm di fiction che ricostruisce la vicenda, pur con qualche libertà  (criticate da altri sopravvisuti del campo: gli interessati al resoconto veritiero possono consultare questo sito). Dengler è forse il più umano dei personaggi Herzog-iani, quello più puro di sentimenti (va in guerra per coronare il suo sogno di volare, rimane affascinato da bambino alla vista di un aereo mentre bombarda una città; vede la meraviglia del mondo prima della sua brutalità ma non per questo vive tra le nuvole, ha infatti uno spiccato senso pratico e un'intelligenza inventiva), ed uno dei pochi ad avere successo (insieme a Fitzcarraldo). La regia evita di filmare nel dettaglio i momenti più crudi, ma non per questo il film è più digeribile. Impressionante la capacità del regista di far immergere lo spettatore nella giungla ostile assieme ai suoi personaggi, seguendoli con la camera a mano mentre si abbattono su foreste di giunchi o scivolano lungo cascate di fango.
Il film, girato con dollari e troupe americana, non potrebbe essere più distante dai canoni narrativi Hollywoodiani: girato in modo totalmente anti-spettacolare, con dialoghi per la maggior parte sussurrati e molti momenti di silenzio, è il racconto epico di un gruppo di uomini immersi nella natura (come al solito minacciosa e mortifera) che si candida a miglior film d'avventura del decennio.

Voto: 3,5/5

-Cave of Forgotten Dreams
Francia/Canada/USA/UK/Germania 2010 - documentario - 95min.

Herzog, con una troupe ridotta di altre tre persone, è stato ammesso dal ministero della cultura francese alla visita e ripresa della grotta di Chauvet, nella Francia sudorientale. La grotta, sede di cerimonie religiose da parte di uomini di Cro-Magon vissuti nel Paleolitico Superiore, ospita sulle sue pareti dipinti vecchi di 32.000 anni. A precise condizioni (solo un tot numero di ore per un tot numero di giorni, anche a causa delle esalazioni tossiche che si respirano al suo interno) la troupe ha avuto il permesso di visitare la grotta e filmarne gli interni, senza poter uscire dal percorso obbligato impsto dai ricercatori che quotidianamente studiano la grotta fin dalla sua scoperta, avvenuta nel 1994.
La bellezza del documentario, oltre alle suggestive immagini dipinte, che raffigurano animali di vario tipo (molti dei quali estinti del tutto o almeno in Europa), è il commento registico, che ci permette di fantasticare su un passato in cui il rapporto tra uomo e ambiente, tra natura e cultura, era indissolubile; un mondo in cui l'uomo viveva a stretto contato con i mammuth, un mondo in cui l'uomo riconosceva alla vita (a quella animale ancor prima che a quella umana) una dimensione sacrale e magica. Un modo di intendere la propria esistenza come parte di un tutto più ampio, in cui l'uomo è solo una piccola parte, e non tra le più importanti, del creato. Un approccio spirituale alla vita che gli studiosi (speleologi, archeologi, ricercatori) cercano di scoprire ed approfondire con un costante lavoro sui reperti trovati.
Una delle ragioni d'essere del documentario è la sua realizzazione in 3-D; purtroppo ho potuto vederlo solo in 2-D, quindi creod di essermi perso buona aprte del suo potenziale suggestivo: la tridimensionalità pare più che mai adatta a riprendere le areti deella grotta, superfici di spessori diversi sulle quali i disegni sembrano assumere i connotati di una pittura in movimento. Consiglio a tutti di cercare di vederlo con questa tecnologia.

Voto: 3/5

-From One Second to the Next
USA 2013 - documentario - 34min.

Mediometraggio che verrà proiettato nelle scuole americane, pubblicato su Youtube e visibile qui, vuole sensibilizzare i giovani americani (e tutti coloro che lo guardano) circa rischi del messaggiare con il cellulare mentre si è alla guida; questo comportamento causa incidenti mortali ogni anno. Herzog racconta 4 storie di questo tipo, intervistando vittime ed artefici di scontri gravi o mortali occorsi a causa della distrazione del guidatore impegnato a scrivere messaggi con il telefono portatile invece che guardare la strada. Dalle vittime traspaiono sentimenti di tristezza, rabbia, nostalgia, angoscia, impotenza nel ricordo dei cari morti o resi invalidi; dai guidatori distratti traspaiono rimpianto, rimorso, lucida consapevolezza di aver fatto male ad altri e di dover convivere con le proprie azioni per tutta la vita. Herzog li lascia parlare, restando muto ed assecondando i loro racconti con un accorto montaggio interessato alle sfumature emotive e che sa sempre quando fermarsi.

Voto: 3/5

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