martedì 16 agosto 2011

Vincente Minnelli

1943 Due cuori in cielo (Cabin in the Sky)
1943 Il signore in marsina (I Dood It!)
1944 Incontriamoci a Saint Louis (Meet Me in St. Louis)
1945 L'ora di New York (The Clock)
1945 Jolanda e il re della samba (Yolanda and the Thief)
1945 Ziegfeld Follies (Ziegfeld Follies)
1946 Tragico segreto (Undercurrent)
1948 Il pirata (The Pirate)
1949 Madame Bovary (Madame Bovary)
1950 Il padre della sposa (Father of the Bride)
1951 Papà diventa nonno (Father's Little Dividend)
1951 Un Americano a Parigi (An American in Paris) - 3/5
1952 Il bruto e la bella (The Bad and the Beautiful)
1953 Storia di tre amori (The Story of Three Loves) (segmento « Mademoiselle »)
1953 Spettacolo di varietà (The Band Wagon) - 3,5/5
1954 Brigadoon (Brigadoon)
1954 12 metri d'amore (The Long Long Trailer)
1955 La tela del ragno (The Cobweb)
1955 Uno straniero tra gli angeli (Kismet)
1956 Brama di vivere (Lust for Life)
1956 Tè e simpatia (Tea and Sympaty)
1957 La donna del destino (Designing Woman)
1957 Il settimo peccato (The Seventh Sin)
1958 Gigi (Gigi)
1958 Come sposare una figlia (The Reluctant Debutante)
1958 Qualcuno verrà (Some Came Running)
1960 A casa dopo l'uragano (Home from the Hill)
1960 Susanna agenzia squillo (Bells Are Ringing)
1962 I quattro cavalieri dell'Apocalisse (Four Horsemen of the Apocalypse)
1962 Due settimane in un'altra città (Two Weeks in Another Town)
1963 Una fidanzata per papà (The Courtship of Eddie's Father)
1964 Ciao Charlie (Goodbye Charlie)
1965 Castelli di sabbia (The Sandpiper)
1970 L'amica delle cinque e mezzo (On a Clear Day You Can See Forever 1970)
1976 Nina (A Matter of Time)

Minnelli (1903-1986) è stato un celebre regista americano di musical, commedie e melodrammi. Iniziando come scenografo, approda poi a Hollywood, sotto contratto con la MGM grazie all'incontro con il produttore Arthur Freed. Iniziando con il genere del musical, col procedere della sua carriera si getta a capofitto nel melodramma. Con lui hanno lavorato alcuni dei più famosi attori americani: Fred Astaire, Gene Kelly, Kirk Douglas, Spencer Tracy, Gregory Peck, Elizabeth Taylor e molti altri.

-Un americano a Parigi
USA 1951 -  musical - 115min.

(questa recensione è più che altro un analisi del commento musicale, poichè deriva da un lavoro universitario)

Il film è ispirato al poema sinfonico omonimo di George Gershwin, composto nel 1928 e le cui musiche sono presenti nel film. Il poema sinfonico è una composizione orchestrale di durata variabile (questo dura circa 20 minuti), occasionalmente suddiviso in più movimenti, che tratta i temi più svariati: può ispirarsi ad opere letterarie o a concetti astratti, o basarsi su un'idea narrativa originale dell'autore.

A parte questa, nel corso del film vengono usate altre musiche composte da Gershwin, ed alcune musiche originali del direttore musicale Saul Chaplin.


Già nei primi 3 minuti di film, che comprendono i titoli di testa, immagini della città e voice over del protagonista che presenta se stesso ed il luogo in cui vive, la musica è un collage di vari temi melodici del poema sinfonico di Gershwin. C'è una totale identificazione fra soggetto della musica e del film: entrambi raccontano effettivamente di un americano a Parigi.

Attorno al minuto 5 si introduce il personaggio di Adam il pianista, che suona un motivetto indefinito.

Al minuto 7.00 c'è un brevissimo accenno di Henry della canzone Nice Work if You Can Get It, originariamente composta da Gershwin nel 1937 per il film A Damsel In Distress. Henry canta sol olgi ultimi 4 versi: “Loving one who loves/ you And then takin' that vow/ Nice work if you can get it/ And if you get it won't you tell me how?” e descrive il suo stato di innamorato prossimo alle nozze.

A 9.30 inizia il numero di danza di Lise, in una costruzione immaginaria di Adam ed Henry. E' un numero di danza sulle note di Embraceacle You, canzone musicata da Gershwin con testo del fratello di lui, Ira. Fu composta nel 1928 per un operetta mai pubblicata intitolata East is West, e venne poi riciclata nel musical Girl Crazy del 1930. Ad ogni possibile configurazione immaginaria proposta dai due amici segue un numero di danza dal carattere diverso (ora più aggraziato, ora più provocante) con la musica riarrangiata di volta in volta in modo appropriato; alla musica è stato tolto il testo della canzone, dato che i due attori dialogano in voice over durante le performance danzanti. La scenografia è giocata sempre allo stesso modo: Lise ha per ogni imamginazione un costume diverso, e balla in interni spogli sempre diversi; c'è una dialettica cromatica: il colore del vestito di lei e delle pareti della stanza cambiano sempre: “è un tipo spirituale”->vestito rosa su sfondo blu; “è un essere provocante”->vestito blu-viola su sfondo girgio-rosa; “è timida e ingenua”->vestito giallo su sfondo grigio-verde; “Vivace e moderna”->vestito bianco su sfondo rosso;”Non fa che leggere”->vestito nero su sfondo giallo chiaro; “E la ragazza più gaia del mondo”-> vestito azzurro su sfondo rosa; poi finiscono tutte in un un'unica inquadratura finale.

A 13.30 inizia By Strauss, cantata dai tre protagonisti con accompagnamento di piano suonato in scena da Adam; è una canzone originale di Gershwin con testo di Ira, che fu eseguita solo privatamente finchè lo stesso Minnelli decise di usarla nel suo spettacolo di rivista The Show Is On, 1936. Si tratta di una composizione dall'andamento valzeristico che omaggia il grande compositore Strauss. E' un canto polifonico inframezzato da declamazioni in tedesco.

Attorno al minuto 17 c'è una ripresa del tema iniziale mentre si mostra Jerry che va al lavoro a Mt. Martre.

A 25.22 inizia I Got Rythm, numero di danza e voce di Jerry in strada che inizia con un call 'n response tra lui e dei bambini. Il pezzo è di Gershwin con testo di Ira, ed era anch'esso incluso nel musical Girl Crazy del 1930. E' un classico pezzo jazz, quindi di tradizione americana, come si premura di sottolineare lo stesso Jerry ai bambini prima di iniziare a cantare. La canzone è anche inframezzata da numeri ti tip-tap dello stesso Jerry. Il pezzo ha una struttura musicale denominata Rythm changes (anatole in italiano) che è divenuta lo standard compositivo di molti pezzi jazz: è una struttura di 32 battute con schema AA'BA'. Il testo parla della felicità di un uomo che si accontenta delle poche cose che ha e che non ha un problema al mondo.

A 44.30 inizia Tra-la-la (This Time It's Really Love), cantata da Jerry con accompagnamento al piano di Adam; si tratta di una canzone misconosciuta composta da Gershwin nei primi anni '20 ed usata nello spettacolo For Goodness' Sake del 1922; è una allegra canzone d'amore su cui Jerry inserisce anche dei numeri di tip-tap. Le parole furono leggermente cambiate da Ira per la versione cinematografica. Da notare che anche se in scena c'è solo il pianoforte, in realtà noi sentiamo tutta l'orchestra.

A 53.00 inizia Our Love is Here to Stay, una canzone romantica che segna l'innamoramento tra Jerry e Lise, il fulcro centrale del film. Composta da Gershwin con testo di Ira, fu concepita per il film The Goldwyn Follies, 1938. Fu l'ultima composizione del musicista, che morì quando il testo non era ancora stato completato. Ha un testo piuttosto enfatico sull'immortalità dell'amore nel tempo, qualunque cosa accada (...In time the Rockies may tumble,Gibralter may crumble,They're only made of clay,But our love is here to stay).

A 58.00 inizia I'll Build a Starway to Paradise, cantata da Henry che di lavoro si esibisce in teatro. La canzone composta da Gershwin con testo di Ira è del 1922 e faceva parte dello spettacolo teatrale George White's Scandals. E' un brano sincopato a ritmo di marcia con una classica struttura strofa-ritornello. Il brano serve a mostrare il lavoro del personaggio di Henry, ed è quantomai adatto dato che il numero è eseguito in teatro proprio come la canzone originale. La scenografia basandosi sul testo è composta di una grande scala su cui Henry sale durante la canzone. Il testo parla di un uomo che guarda alla vita con ottimismo pronto ad affrontare con fatica la scala che lo porterà alla felicità. Non ha nessi particolari con la vicenda del film, se non quello di indicare l oscopo nella vita dei tre protagonisti, cioè la voglia di sfondare come artisti; ciò è ripreso nel brano musicale subito seguente, che riguarda le aspirazioni di Adam come pianista.

A 1.03.00 inizia infatti l'immaginazione di Adam che si vede pianista di una grande orchestra, impegnato nell'esecuzione del Concerto in Fa per piano e orchestra. Fu composto da Gershwin nel 1925, commissionatogli dal direttore dell'orchestra sinfonica di New York, che voleva un pezzo simile alla Rapsodia in blu che aveva sentito il giorno prima. Il concerto si compone di 3 movimenti; nel film viene suonato il terzo, Allegro agitato. Nella fantasia di Adam comunque, è lui stesso a suonare tutti gli strumenti dell'orchestra, e persino il pubblico che assiste e lo applaude ha il suo volto.

A 1.17.00 inizia 'S Wonderful, che riprende setting e modalità di By Strauss (stesso bar, stessi personaggi in scena, anche se Adam non partecipa alla performance). Il brano è divenuto uno standard del jazz, eseguito da moltissimi autori. Originariamente composto da Gershwin con testo di Ira, fu realizzato per il musical di Broadway Funny Face, 1927. E' una canone che esprime la felicità di un uomo per il fatto che la sua donna lo ami; ovviamente l'aspetto divertente è che i due cantanti, non sapendolo, parlano della stessa ragazza. Anche qui c'è un intermezzo di tip-tap di Jerry, mentre Henry fischietta la melodia.

Sulle note del poema sinfonico An American in Paris di Gershwin è costruita la lunga sequenza finale, da 1.31.00 a 1.47.00, interrotta per pochi secondi e ripresa subito dopo nell'inquadratura finale del film, tutta coreografata e musicale senza dialoghi. L'idea del compositore è la seguente: “My purpose here is to portray the impression of an American visitor in Paris as he strolls about the city and listens to various street noises and absorbs the French atmosphere.” E' una composizione per grande orchestra, che comprenda legni, ottoni, percussioni, sassofoni ed archi. La composizione ha una struttura ABA, in cui ai briosi temi musicali espressi nella prima parte e ripresi nell'ultima si alterna una sezione centrale dalle forme simili al blues, che evoca una parentesi malinconica in cui l'immaginario turista americano a Parigi prova un momento di nostalgia per la propria patria.

La scenografia di cartone aumenta il senso fantasioso della sequenza, in cui sfondo e personaggi sono tutti colorati con i tre colori della bandiera francese. Jerry si immagina di trovarsi con Lise in varie situazioni, mentre sfilan oalcuni stereotipi della cultura francese: scorci architettonici tipici, gendarmi, signore e signori eleganti come nella Bell'Epoque, circensi, marinai, soldati, ballerine di can-can. A 1.34.00 inizia il movimento “blues” della sinfonia, i ritmi rallentano e Jerry si fa malinconico. A 1.37.00 si entra nel terzo movimento che recupera l'energia e l'allegria del primo. Si inserisce l'ennesimo numero di tip tap e a seguire una sezione scenografica che stilisticamente omaggia l'arte post-impressionista di Touluse Lautrec.

Voto: 3/5

-Spettacolo di varietà
USA 1953 - musical - 112min.


Tony Hunter (Astaire) é da poco tornato a Broadway. Intenzionato a portare in scena un nuovo spettacolo, si scontra con un'attrice che non sopporta (Charisse) ed un folle impresario che vuole trasformare il suo musical in un dramma ispirato al Faust. La prima é un disastro, ma Tony non si perde d'animo e, rinnovando totalmente lo spettacolo, ne decreta il successo.

"That's entertainment", titolo di uno dei pezzi musicali piu' noti del film, é la chiave di lettura di questo classico esempio di musical hollywoodiano, genere in cui Minnelli senza dubbio eccelleva. La trama é poco piu' che un pretesto per mettere in scena il talento artistico di Fred Astaire e dei suoi comprimari,a partire dalla valida Cyd Charisse. Sebbene non abbiano la portata fantasmagorica dei musical di Busby Berkley, le scenografie sono azzeccate, e la colonna sonora é ancor oggi accattivante. Il Technicolor rende colori sgargianti, carichi di gioia festosa, il che contribuisce a creare un'atmosfera di spensieratezza che solo un film "senza storia" come il musical é in grado di restituire.

Pur avendo oltre 50 anni di vita, The Band Wagon é un film ancora piacevole e divertente, a patto che sia gradito il genere: una regia discreta, che limita al minimo i movimenti di macchina e non si discosta mai dalla ripresa frontale, lascia spazio ai pezzi di bravura degli attori, ottimi cantanti e ballerini; ma tutti sono sovrastati dall'inarrivabile Astaire, che oltre ad essere un impeccabile showman vanta una mimica ed una gestualità che a Hollywood possiedono in pochi.

The Band Wagon non eccede in sfarzo e grandiosità, ma si distingue per semplicità ed eleganza, due elementi che ne hanno decretato l'imperituro successo.

Voto: 3/5

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