sabato 2 luglio 2011

Ruggero Deodato

Ursus il terrore dei Kirghisi (1964) (co-regia con Antonio Margheriti)
Gungala la pantera nuda (1968)
Fenomenal e il tesoro di Tutankamen (1968)
Donne, botte e bersaglieri (1968)
Vacanze sulla Costa Smeralda (1968)
I quattro del pater noster (1969)
Zenabel (1969)
Ondata di piacere (1975)
Uomini si nasce poliziotti si muore (1976)
Ultimo mondo cannibale (1977)
L'ultimo sapore dell'aria (1978)
Concorde Affaire '79 (1979)
Cannibal Holocaust (1980) - 1/5
La casa sperduta nel parco (1980)
I predatori di Atlantide (1983)
Inferno in diretta (1985)
Camping del terrore (1986)
The Barbarians (1987)
Un delitto poco comune (1988)
Per un pugno di diamanti (1988)
Minaccia d'amore [aka:Telefono mortale] (1988)
Mamma ci penso io (1989)
La lavatrice (1992)
Vortice mortale (1993)

Deodato (1939) regista di film cannibal, thriller iperviolenti e b-movies in genere, è un mestierante competente che sa attirare il pubblico in cerca di emozioni forti. Iniziata l'attività come aiuto regista di Rossellini, collabora in seguito con Antonio Margheriti per poi esordire autonomamente con "Gungala, la pantera nuda". il suo nome è conosciuto soprattutto per "Cannibal Holocaust", il più famoso film cannibal mai creato: difficile trovare un altro film con simili livelli di efferatezza. Ricorre inoltre ad un artificio tecnico (le finte riprese amatoriali da parte dei protagonisti, per ottenere un inedito effetto di realismo) che è stato imitato negli anni da molti film, specie da "The Blair Witch Project" in poi. Se non si fosse macchiato di orrende nefandezze (torture sugli animali) sarebbe stato un prodotto degno di lode.

-Cannibal Holocaust
di Ruggero Deodato - Italia 1980 - Cannibal Horror - 95 min.

Questo film è famoso in quanto rappresentante di un genere eslcusivo (o quasi) dell nostra penisola, ma anche per le ripercussioni che ha avuto nei paesi stranieri, suscitando enormi scandali per i suoi eccessi di violenza. Molti "Cannibal movies", infatti, hanno subito condanne giudiziarie e con essi il cast e la troupe che li ha realizzati, che spesso (come in questo caso) si sono dovute difendere dall'accusa di aver girato veri e propri snuff movies, ovvero di aver filmato le reali torture e morti degli attori protagonisti. in questo caso il regista ha dovuto presentare in tribunale tutto il cast vivo e vegeto a dimostrazione della finzione delle scene (particolarmente famosa quella dell'impalamento di un' indigena, talmente ben realizzata da risultare così verosimile che Deodato ha dovuto spiegare il modo in cui l'aveva realizzata e, ovviamente mostrare ai giudici che l'attrice era viva!).

La trama è molto semplice: una spedizione di "studiosi" si reca in Amazzonia per compiere ricerche sulla popolazione indigena locale, ma scompare senza lasciare traccia. Tempo dopo, un'altra spedizione guidata dal professor Monroe si reca sul posto alla loro ricerca, ma trova solo delle bobine di pellicola che il team aveva girato. Tornato a casa, il professore esamina i nastri per scoprire un agghiacciante verità: nel gruppo alcuni membri sadici e completamente noncuranti dell'obbiettivo scientifico della missione, depredano, distruggono e stuprano donne indigene (oltre che dello stesso team di spedizione), riprendendo il tutto con le loro telecamere, inebriati dalla loro feroce supremazia rispetto alle primitive popolazioni locali. Gli eccessi continuano fino al punto di rottura: gli indigeni, non estranei alle pratiche cannibaliche, si vendicheranno furiosamente, il tutto sotto gli occhi delle telecamere lasciate accese dai componenti della spedizione.

Pur non avendo chissà quale trama, il film è ben girato, anche se con attori non sempre all'altezza, e la dolciastra colonna sonora di Ortolani sovrappposta alle immagini di inaudita violenza presenti sullo schermo provocano il disagio e il disgusto che il regista vuole far provare allo spettatore. L'idea delle riprese amatoriali dei membri della spedizione è azzeccata (e largamente anticipatoria rispetto a pellicole quali "The Blair Witch Project" o [REC]), perchè rende alcune sequenze di un realismo agghiacciante. La corposa componente erotica, tanto in voga nei film di bassa lega di quegli anni, contribuì ad attirare il pubblico nelle sale, anche se tali sequenze, inserite nel contesto del film, riescono a causare nello spettatore uno sconvolgimento che sfocia nello scandalo più che nell'eccitazione; e questo era senza dubbio lo scopo di Deodato.
L'aspetto moralistico è (incredibilmente) presente nella pellicola, che chiarifica molto bene la questione che vuole affrontare: chi è il vero selvaggio, gli indigeni cannibali, che seguono le loro tradizioni da millenni vivendo appartati nella giungla, o l'uomo "civilizzato" che distrugge tutto ciò che incontra non tanto per guadagno, quanto per il potere di farlo, datogli dalla consapevole superiorità di mezzi e forze?

Detto così, sembrerebbe un filmetto discretamente girato con tanto di discorso moraleggiante sui mali della civiltà.
E invece no, è molto peggio: perchè se non è un snuff movie, cioè non vi sono filmate morti reali di persone, vi sono vere morti di animali, le cui uccisioni sono state effettuate proprio per la realizzazione di questo film. E sono uccisioni atroci, depravate, perverse, inferte dagli attori stessi del film, che hanno ucciso animali davanti alla telecamera, in modi ripugnanti, disgustosamente sadici, il tutto per aggiungere violenza nel film. Le urla strazianti degli animali ripresi durante l'agonia sono vere, come l'agonia stessa. Gli attori gioiscono e ridono selvaggiamente (come richiede la loro parte) davanti a questi spettacoli orripilanti, e commettono loro stessi questi scempi. Per questi motivi tutti i "Cannibal movies" (in ognuno è infatti usata questa pratica) sono considerati (giustamente) film malati, realizzati da gente malata per un pubblico malato. le scene mostrate, già al limite della sopportazione, sono rese ripugnanti dalla loro autenticità. Se così non fosse stato, questi film sarebbero film ottimamente realizzati, e seppure nella loro crudezza, elogiabili per la capacità di rendere un estremo realismo; il guaio è che il realismo è così verosimile perchè, in effetti, è reale ( a parte, ripeto, le violenze sulle persone).
Per gli estimatori di questo genere posso dire che, non fosse per queste scene, potrei capirne la bellezza per un amante dell'horror o della violenza sullo schermo, ma fare un film di questo tipo rende ipocrita la sua denuncia sociale: i veri selvaggi sono quelli che hanno diretto e interpretato questo film, caratterizzato da (dal dizionario dei film Morandini) "un inutile e cinico sensazionalismo", una morbosità viscerale e perversa per il sangue e la morte, un tentativo di fare soldi letteralmente sulla vita di esseri viventi, e per questo un'operazione praticamente criminale.

In conclusione:
-è un'operazione semi-criminale
-non insegna nulla
-è consigliato solo ai patiti del genere, o a chi voglia a tutti i costi farsene un'idea.
-per tutti gli altri: statene alla larga, a meno che per voi non sia un problema l'uccisione di animali allo scopo di inserire un pò più di sangue in un film.

Voto: 1/5

Elenco Film (ordine alfabetico)

Elenco registi - cercate velocemente con Cntrl-F o Cmd-F