lunedì 30 settembre 2013

Maurizio Nichetti

Ratataplan (1979) - 3/5
Ho fatto splash (1980)
Domani si balla! (1983)
Il Bi e il Ba (1986)
Ladri di saponette (1989)
Volere volare (1991) - 2,5/5
Stefano Quantestorie (1993)
Palla di neve (1995)
Luna e l'altra (1996)
Honolulu Baby (2001)
Mammamia! (2003-2004) (TV)
Le avventure di Neve & Gliz (2005) (TV)
Dottor Clown (2008) (TV)
Agata e Ulisse (2011) (TV)

Nichetti (1948), milanese, è uno sceneggiatore, attore e regista che ha iniziato dal disegno e dal teatro. Proveniente dallo studio di Bruno Bozzetto, ha con lui collaborato in vari film tra cui il celebre Allegro non troppo. Nel 1979 esordisce nella regia con un film a basso costo rectiato da lui e dalla compagnia teatrale che aveva contribuito a fondare, Quelli di Grock.

-Ratataplan
Italia 1979 - comico - 87min.

La precaria vita dell'ingegner Colombo in perenne cerca di un lavoro, e le sue disastrate avventure sentimentali e teatrali.

Avente come modello lo slapstick americano e la commedia muta di Jacques Tati, Nichetti ha imbastito un film di un'ora e mezza con dialoghi quasi del tutto aboliti e molte gag a ripetizione, che non manca di tracciare un ritratto d'ambiente circa una generazione di giovani adulti italiani di fine anni '70 con i loro problemi esistenziali e pratici: lavoro precario, insatibilità affettive. La fredda, grigia e nebbiosa Milano è il panorama ideale per questa storia comica e surreale che, va detto, è offuscata da qualche lungaggine.
Al di là del talento cinetico di Nichetti e dei molti siparietti divertenti, ciò che colpisce di più del film, visto adesso, è la sua attualità: potrebbe essere appena uscito in sala.

Voto: 3/5

-Volere volare
Italia 1991 - commedia -  94min.

Una specie di prostituta sui generis (Angela Finocchiaro) ed un sound engineer di cartoons (Maurizio Nichetti), si incontrano e si innamorano, ma lui si trasforma in un cartone animato.

E' il primo film italiano in tecnica mista (animazione e live action), 3 anni dopo l'apripista americano Chi ha incastrato Roger Rabbit. Nichetti persevera con i suoi temi abituali (difficoltà nei rapporti umani e precarietà lavorativa) nonchè con la sua comicità assurda, stavolta portando al surrealismo anche le professioni dei due protagonisti. Ma il regista cammina sul filo del rasoio, ed il rischio dell'eccesso di astrusità viene a volte oltrepassato (oltre ad una certa prolissità nella seconda metà del film). Comunque diversi momenti sono riusciti (il doppiaggio dei cartoons, la trasformazione finale) ed il cast è eccellente, con una curiosa partecipazione di Patrizio Roversi nel ruolo del fratello di Nichetti.

Voto: 2,5/5

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