sabato 22 dicembre 2012

James Nunn

Jump (2008) (corto) 
Tower Block (co-diretto con Ronnie Thompson) (2012) - 2,5/5

Nunn, inglese, ha studiato cinema alla westminster University. Ha esordito nel lungometraggio nel 2012, con una co-regia con lo scrittore (ex guardia carceraria) Ronnie Thompson.

-Tower Block
UK 2012 - thriller - 87min.

Nella perfieria di una imprecisata città inglese si erge il Serenity House, fatiscente condominio a torre i cui ultimi inquilini devono essere sloggiati prima di abbattere il rudere. Una sera un ragazzo viene aggredito nel corridoio del piano abitato del condominio, ma nessuno osa farsi avanti o collaborare con la polizia. Pagheranno cara la loro omertà: tempo dopo, infatti, un cecchino si apposta in un luogo sconosciuto cominciando ad ammazzare tutti i condòmini che si affacciano alle finestre...

Tower Block è un divertissement giocato sul classico assedio con nemico all'esterno, stile La notte dei morti viventi. Il mostro questa volta è però un uomo, e il mistero riguarda la sua identità. La prima parte descrittiva ci presenta tutti i personaggi, i vari inquilini della torre: una giovane donna (Sheridan Smith) sentimentalmente disordinata, una ragazza madre sudamericana dai modi bruschi, un ex poliziotto in pensione con moglie al seguito, un teppistello di quartiere (Jack O'Connell) che si fa pagare per offrire protezione, una madre di mezza età con il figlioletto game addicted, fissato con Battlefield 3 online, una coppia di spacciatori, un alcolizzato. Il bodycount è piuttosto corposo, e le morti abbastanza variegate, con una dinamica debitrice della saga di Saw.

L'impostazione è dunque classica, ma la sceneggiatura è piuttosto variegata, e non risparmia alcuna parte dell'edificio: tromba dell'ascensore, scale, tetto, pianterreno, corridoi, appartamenti...Ovviamente bisogna prendere per buono l'assunto iniziale, ovvero il fatto che il killer sia riuscito praticamente da solo ad isolare un intero condominio dal mondo circostante, e questo è a dir poco incredibile. Seguono altre assurdità, come piani di fuga ben poco credibili con un finale scontato nelle dinamiche e implausibile nelle motivazioni.

Detto questo, come thriller d'evasione è in grado di intrattenere, specie grazie all'interpretazione esagerata di O'Connell (e si raccomanda a tal proposito la visione in lingua originale, come sempre del resto...) che offre molti spunti comici a questo altrimenti tetro e moderatamente sanguinoso film, in cui un minimo di critica sociale sullo stato di abbandono delle perferie e della gente che le abita è un valido corollario di riflessione.

Voto: 2,5/5


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