venerdì 6 gennaio 2012

Keisuke Kinoshita

1943 The Living Magoroku 生きてゐる孫六 Ikite iru Magoroku
1943 Port of Flowers 花咲く港 Hana saku minato
1944 The Army 陸軍 Rikugun
1944 Jubilation Street 歓呼の町 Kanko no Machi
1946 The Girl I Loved わが恋せし乙女 Waga koiseshi otome
1946 La mattina della famiglia Osone (大曾根家の朝 Ōsone-ke no asa)
1947 Phoenix 不死鳥 Fushichō
1947 Marriage 結婚 Kekkon
1948 Apostasy 破戒 Hakai
1948 The Portrait 肖像 Shōzō
1948 The Lady (aka, Woman) 女 Onna
1949 Broken Drum 破れ太鼓 Yabure daiko
1949 The Yotsuya Ghost Story I & II 新釈四谷怪談(前後編) Shin'yaku Yotsuya kaidan (sengo hen)
1949 Let's Toast the Young Lady お嬢さん乾杯! Ojō-san kanpai!
1950 Wedding Ring (aka, Engagement Ring) 婚約指環 Kon'yaku yubiwa
1952 Fireworks by the Ocean (aka, Fireworks Over the Sea) 海の花火 Umi no hanabi
1952 A Record of Youth (aka, Boyhood) 少年期 Shonen-ki
1952 Carmen Se ne torna a casa (カルメン故郷に帰る Karumen kokyō ni kaeru)
1952 Good Devil 善魔 Zenma
1952 Il puro amore di Carmen (カルメン純情す Karumen junjōsu)
1953 Tragedia del Giappone [aka: Una tragedia giapponese] (日本の悲劇 Nihon no higeki) - 3/5
1954 Ventiquattro occhi (二十四の瞳 Nijushi no hitomi)
1954 The Garden of Women (aka, The Eternal Generation) 女の園 Onna no sono
1955 My First Love Affair (aka, You Were Like a Wild Chrysanthermum) 野菊の如き君なりき Nogiku no gotoki kimi nariki
1955 The Tattered Wings (aka, Distant Clouds) 遠い雲 Tōi kumo
1956 A Rose on His Arm 太陽とバラ Taiyō to bara
1956 Farewell to Dream (aka, Clouds at Twilight) 夕やけ雲 Yūyake-gumo
1957 Danger Stalks Near (aka, Candle in the Wind) 風前の灯 Fūzen no tomoshibi
1957 The Lighthouse (aka, Years of Joy and Sorrow) 喜びも悲しみも幾歳月 Yorokobi mo kanashimi mo ikutoshitsuki
1958 The Eternal Rainbow この天の虹 Kono ten no niji
1959 The Snow Flurry 風花 Kaza-hana
1959 Farewell to Spring 惜春鳥 Sekishunchō
1958 La leggenda di Narayama (楢山節考 Narayama bushi kō)
1960 The River Fuefuki 笛吹川 Fuefukigawa
1960 Spring Dreams 春の夢 Haru no yume
1961 Amore immortale (永遠の人 Eien no hito)
1962 Ballad of a Workman (aka, The Seasons We Walked Together) 二人で歩いた幾春秋 Futari de aruita ikushunjū
1962 This Year's Love 今年の恋 Kotoshi no koi
1963 Legend of a Duel to the Death 死闘の伝説 Shitō no densetsu
1963 Sing, Young People! 歌え若人達 Utae wakōdotachi
1964 The Scent of Incense 香華 Kōge
1967 Lovely Flute and Drum なつかしき笛や太鼓 Natsukashiki fue ya taiko
1969 Thus Another Day 今日もまたかくてありなん Kyō mo mata kakute arinan
1976 Love and Separation in Sri Lanka スリランカの愛と別れ Suri Ranka no ai to wakare
1979 Oh, My son! (aka, Impulse Murder) 衝動殺人・息子よ Shōdō satsujin musuko yo
1980 The Young Rebels 父よ母よ! Chichi yo, haha yo!
1983 Children of Nagasaki この子を残して Kono ko o nokoshite
1986 Big Joys, Small Sorrows 新・喜びも悲しみも幾歳月 Shin yorokobi mo kanoshimi mo ikutoshitsuki
1988 Father 父 Chichi

Kinoshita (1912-1998), giapponese, è un regista molto noto in patria ma molto meno conosciuto in occidente. Appassionato del cinema fin da bambino, entra nella Shochiku come direttore della fotografia dopo aver studiato alla Oriental Photography School. Allo scoppio della WWII sarà chiamato in guerra in Cina, da cui farà ritorno con un congedo per malattia. Dedicandosi completamente al cinema, diventa regista nel 1943 vincendo il premio per miglior cineasta esordiente (battendo Akira Kurosawa che esordì nello stesso anno) con Port of Flowers. In seguitò realizzò tantissimi film, riscuotendo successi di pubblico e di critica, fra cui in occidente sono noti soprattutto Tragedia del Giappone [aka: Una tragedia giapponese] e La leggenda di Narayama (rifatto da Imamura nel 1983).

-Tragedia del Giappone [aka: Una tragedia giapponese]
Giappone 1953 - drammatico - 116min.

Fin dove può spingersi l'amore di una madre verso i propri figli? Fino alla prostituzione, alla vendita della propria dignità per assicurare ad essi un futuro; e se i figli, malgrado tutti i sacrifici compiuti dalla madre, la disconoscono, la disprezzano, che le resta? Solo morte.

Melodramma alla giapponese: tragico fino alle lacrime (almeno per lo spettatore dell'epoca), oggi forse colpisce di più per i suoi meriti tecnici, fra cui una bella fotografia senza luci artificiali, memore della lezione neorealista, ed una regia misurata che muove appena la telecamera ricorrendo ad un unico movimento, la carrellata laterale, che diviene leitmotiv del film spezzando la monotonia della camera fissa. Il montaggio inoltre spezza la narrazione con inserti di cinegiornali che illustrano i movimenti di piazza, i disordini sociali, le lotte popolari dell'epoca: un periodo di grande agitazione sociale quello del dopoguerra giapponese, in cui si fatica a trovare il proprio posto nel mondo ed in cui una madre (ottima interpretazione di Yûko Mochizuki, premiata in patria) è disposta a tutto per far avere successo ai figli. Picco emozionale nel tragico finale, ma il film è in grado di coinvolgere per tutta la sua durata grazie ad una scrittura agile ed ancora godibile.

Voto: 3/5

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