domenica 11 settembre 2011

Andrzej Żuławski

La terza parte della notte (Trzecia czesc nocy) (1971)
Il diavolo (Diabel) (1972)
L'importante è amare (L'important c'est d'aimer) (1975)
Na srebnym globie (1976)
Possession (1981) - 3,5/5
La femme publique (1984)
Amour braque - Amore balordo (L'Amour braque) (1985)
Sul globo d'argento (Na srebrnym globie) (1987)
Le mie notti sono più belle dei vostri giorni (Mes nuits sont plus belles que vos jours) (1989)
Boris Godunov (1989)
La nota blu (La Note bleue) (1991)
La sciamana (Szamanka) (1996)
La fidélité (2000)

Żuławski (1940), polacco, è noto per i suoi film grotteschi, visionari ed eccessivi.

-Possession
Italia/RFT 1981 - horror/drammatico - 118min.(versione integrale)

Disponibile per la prima volta in edizione integrale (edita dalla sempre più encomiabile Rarovideo), questa versione di "Possession" rende giustizia all'idea originale di Zulawski, che era stata del tutto stravolta in occasione della sua uscita nelle sale italiane; nel booklet del DVD si legge:

"...sono stati tagliati ben quarantasei minuti di film e sono state rimontate il resto delle scene in una successione priva di alcun senso (...) nel doppiaggio italiano è stato cambiato senza nessun rispetto il significato della maggior parte dei dialoghi. Sono state sostituite le musiche originali (...) e alterati i cromatismi di stampa...", insomma uno scempio.

Berlino. Tornato a casa da un viaggio di lavoro, Marc (Sam Neill) scopre che la moglie Anna (Isabelle Adjani, premiata a Cannes come "Migliore Attrice") ha un amante. Scoppia una crisi coniugale: continui litigi, situazioni insostenibili. Anna se ne va di casa. Quando però l'amante in questione contatta Marc per dirgli che non vede Anna da tempo, l'uomo inizia a chiedersi dove diavolo sia andata a vivere la donna e con chi si veda, dato che Anna sostiene di frequentare un'altra persona. O forse non si tratta di una persona...

Film stranissimo, veramente weird, recitato in modo straordinario e decisamente sopra le righe, ricco di momenti visivamente strabilianti e all'insegna dell'eccesso, è una pellicola ingiustamente poco considerata e giustamente riassemblata, che oggi appare in tutta la sua portata provocatoria. Film unico nella sua commistione di generi ed impossibile da catalogare, ha il suo punto di forza (e di debolezza) nel voler a tutti i costi essere originale: ciò produce risultati talvolta geniali, talvolta discutibili, ma sempre d'effetto. Ambientato significativamente nella Berlino divisa dal muro, è fondato sul conflitto degli opposti: marito/moglie, uomo/donna, razionalità/follia, Religione/Caso (quest'ultimo direttamente esplicitato nel film), realtà/sogno (meglio dire "incubo"). Tracima di sangue, urla, sesso e morte, con una regia barocca che alterna momenti lenti e cinepresa fissa a sequenze concitate con telecamera a spalla, dialoghi deliranti e situazioni da brivido; intriga grazie al mistero del segreto che Anna porta con sè e costringe lo spettatore a proseguire la visione fino in fondo, per concludere con una finale sospeso immerso in un clima allucinante e apocalittico.
E' il tentativo di mettere in immagini il senso di vuoto interiore (Anna dice di non provare più "niente per nessuno") che può affliggere un individuo la cui vita sembra apparentemente normale, ma di cui non sa trovare un significato.
Probabilmente l'horror più originale degli anni '80.

Voto: 3,5/5

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