Halbblut (1919)
Der Herr der Liebe (1919)
Die Spinnen, 1. Teil: Der Goldene See (1919)
Harakiri (1919)
Die Pest in Florenz (1919)
Die Spinnen, 2. Teil: Das Brillantenschiff (1920)
Das Wandernde Bild (1920)
Destino (Der Müde Tod) (1921)
Vier um die Frau (1921)
Il dottor Mabuse (Dr. Mabuse, der Spieler - Ein Bild der Zeit) (1922) - 3,5/5
I nibelunghi (Die Nibelungen: Siegfried) (1924)
Die Nibelungen: Kriemhilds Rache (Die Nibelungen: Kriemhilds Rache) (1924)
Metropolis (Metropolis) (1927)
L'inafferrabile (Spione) (1928)
Una donna nella luna (Frau im Mond) (1929)
M - Il mostro di Düsseldorf (M) (1931) - 5/5
Il testamento del dottor Mabuse (Das Testament des Dr. Mabuse) (1933) - 2,5/5
Liliom (Liliom) (1934)
Furia (Fury) (1936)
Sono innocente (You Only Live Once) (1937)
You and Me (1938)
Il vendicatore di Jess il bandito (The Return of Frank James) (1940)
Fred il ribelle (Western Union) (1941)
Duello mortale (Man Hunt) (1941)
Confirm or Deny, non accreditato, il film risulta diretto da Archie Mayo (1941)
Ondata d'amore (Moontide), non accreditato, il film risulta diretto da Archie Mayo (1942)
Anche i boia muoiono (Hangmen Also Die) (1943)
Il prigioniero del terrore, conosciuto anche come Prigionieri del terrore (Ministry of Fear) (1944)
La donna del ritratto (The Woman in the Window) (1945)
Strada scarlatta (Scarlet Street) (1945)
Maschere e pugnali (Cloak and Dagger) (1946)
Dietro la porta chiusa (Secret Beyond the Door) (1948) - 3,5/5
Bassa marea (House by the River) (1950)
I guerriglieri delle Filippine (American Guerrilla in the Philippines) (1950)
Rancho Notorious (Rancho Notorious) (1952)
La confessione della signora Doyle (Clash by Night) (1952)
Gardenia blu (The Blue Gardenia) (1953)
Il grande caldo (The Big Heat) (1953) - 4/5
La bestia umana (Human Desire) (1954)
Il covo dei contrabbandieri (Moonfleet) (1955)
Quando la città dorme (While the City Sleeps) (1955)
L'alibi era perfetto (Beyond a Reasonable Doubt) (1956)
La tigre di Eschnapur (Der Tiger von Eschnapur) (1959)
Il sepolcro indiano (Das Indische Grabmal) (1959)
Journey to the Lost City (1959)
Il diabolico dottor Mabuse (Die Tausend Augen des Dr. Mabuse) (1960) - 3/5
Lang (1890-1976), tedesco, è stato uno dei più importanti registi mondiali. Figura chiave del cinema tedesco a cavallo fra gli anni '20 e '30, rappresenta la perfetta sintesi di tutte le correnti avanguardisitche dell'epoca. Autore di alcuni fra i più importanti e famosi film dei primi decenni del cinema ("Metropolis", "M - Il mostro di Dusseldorf", "I Nibelunghi") realizzò nella sua grande carriera anche una trilogia, una delle prime della storia del cinema (considerando a quando risale il primo episodio), che in un certo senso ne percorre anche la storia: la trilogia del Dr. Mabuse.
Fuggito negli States alla vigilia della WWII, per dedicarsi, a Hollywood a noir intricati, torna in patria a dirigere il suo film, datato 1960.
-Il Dottor Mabuse
(Dr. Mabuse - Der Spieler) di Fritz Lang - Germania 1922 - poliziesco/horror - 268min.(v.integrale)
In una bella confezione ad opera di Sinisterfilm, sono riproposti i primi due film della saga in edizioni restaurate ed integrali. Dal primo film (1922), in bianco e nero, muto con didascalie
esplicative, si passa al secondo (1933). Girata tutta in Germania (dopo il 1933
Lang fuggì in America per scampare al nazismo, per poi ritornarvi molti
decenni dopo), la saga racconta molto sia del paese tedesco (dalla crisi
economica della repubblica di Weimar, al totalitarismo
nazionalsocialista, alla modernità) sia dell'evolversi della società in
generale (dall'esoterismo magico a cavallo di '800 e '900 alla moderna
tecnologia), il tutto attraverso una storia avvincente che fa di un
semplice poliziesco un affresco d'epoca (come esplicitato dai
sottotitoli del primo film). Il primo film è diviso in due parti.
PARTE 1: Il grande giocatore - un ritratto dei tempi
Come si intuisce dal titolo, il film presenterà allo spettatore il quadro socio-economico dell'epoca, ovvero i difficili anni di crisi economica affrontati dalla Germania, uscita sconfitta dalla WWI. In questa cornice si inserisce la vicenda del Dr. Mabuse (Rudolf Klein-Rogge), psichiatra di facciata, diabolico criminale trasformista di nascosto, che attraverso poteri telepatici e ipnotici deruba, inganna, manipola, allo scopo di gettare il mondo nel caos. Memorabile una delle scene iniziali, in cui riesce con un abile stratagemma a far cadere la Borsa, acquistare i titoli cui è interessato, quindi farli risalire a livelli vertiginosi. La grande crisi economica si riscontra anche nel fatto che Mabuse faccia stampare ad un gruppo di falsari (ciechi) solo dollari americani, dato che il marco non vale più una cicca. Ma quello che Mabuse preferisce è il gioco d'azzardo: si reca ad una bisca, si accomoda al tavolo da gioco, ipnotizza i suoi facoltosi avversari e fa soldi a palate. Quando la lista dei suoi crimini comincia a diventare importante, il procuratore di stato von Wenk (Aud Egede Nissen) cerca in tutti i modi di acchiapparlo.
Questa prima parte prettamente descrittiva introduce tutti i personaggi principali, di cui stabilisce relazioni e rapporti gerarchici. Nella vivace descrizione ambientale Lang si concentra su pochi ambienti ripresi più volte con inquadrature fisse (insomma un impostazione tipicamente teatrale), ma con improvvisi primi piani dei personaggi che aumentano il coinvolgimento dello spettatore. memorabili le espressioni folli di Klein-Rogge.
PARTE 2: Nell'inferno del crimine - uomini dell'epoca
E' la parte più incentrata sul'indagine e sull'azione. Dopo svariati tentativi di cattura, Mabuse verrà finalmente sconfitto, precipitando in un baratro di pazzia totale.
Anche qui le sequenze memorabili non mancano, prima fra tutte lo spettacolo paranormale tenuto a teatro da Mabuse stesso (ovviamente sotto falso nome), occasione per mostrare la magia del cinema nei suoi aspetti spettacolari. Gran finale adrenalinico con imponente dispiegamento di mezzi.
Sapiente miscela tra azione e descrizione, passaggi onirici e orrorifici, comici ed erotici, drammatici e patetici, questo film è quasi una summa del cinema fino a quel momento, ed è davvero da non perdere; la divisione in due parti ne rende più che sopportabile la lunga durata.
Voto:3,5/5
-M - Il mostro di Düsseldorf
Germania 1931 - poliziesco/noir/drammatico - 117min.
La città è in subbuglio: un manaico omicida si aggira per le strade adescando bambine che uccide e sevizia. La polizia brancola nel buio, e ordisce retate negli ambienti della malavita. I capi delle principali bande criminali, per allentare la pressione della polizia, decidono di dare loro stessi la caccia al mostro, ingaggiando come sentinelle i vagabondi ed i mendicanti della città, uno dei quali riuscirà ad individuare il killer.
Uno dei più importanti film della storia del cinema. E' il primo film sonoro di Lang, e l'utilizzo che egli fa di questo nuovo strumento è indice di una maestria senza pari: il suono diviene il punto nodale dell'intera narrazione, fondamentale per la risoluzione del mistero, proprio lì dove la vista, da sola, non basta a identificare il colpevole. Lang enuncia praticamente una dichiarazione di morte del cinema muto in favore di quello sonoro, decretando di fatto la fine del dibattito che nacque nel mondo del cinema alla fine degli anni '20 circa l'opportunità dell'inserimento del sonoro al cinema (il timore principale espresso dai detrattori di questa innovazione era il pericolo che introducendo i dialoghi parlati i film divenissero troppo simili al teatro, snaturando la natura del cinema di essere composto da immagini in movimento). Lang dimostra non solo l'utilità espressiva del parlato e del sonoro, ma anche la sua convenienza pratica: l'abolizione delle didascalie non spezza il ritmo della narrazione e accorcia la durata della pellicola, rendendola molto più facilmente fruibile e coinvolgente di prima. In questo modo le due ore scarse del film non hanno nulla da invidiare alle 4 del Dottor Mabuse in quanto a suspance, vivacità dell'intreccio, descrizione dei personaggi.
Andando oltre, il film è un concentrato di idee a livello tecnico: Lang assimila la lezione di Murnau circa l'aumento della mobilità della macchina da presa, facendo iniziare il film con un movimento di gru/braccio meccanico ed abbondando con carrelli frontali e laterali, per non parlare dell'incredibilmente fluido pianosequenza all'interno della casa dei mendicanti. Ci sono anche bellissime idee di montaggio, come la doppia riunione risolta in montaggio alternato basato su raccordi di movimento, o addirittura i raccordi sul sonoro, in cui l'oggetto o persona di cui si parla nell'inquadratura precedente è il soggetto dell'inquadratura immediatamente successiva, espediente che permette di legare assieme avvenimeti che si verificani in luoghi e tempi diversi tra loro.
La fotografia, debitrice dell'avanguardia espressionista, anticipa gli stilemi del noir americano (di cui peraltro Lang fimerà alcuni dei capolavori assoluti), con le sue luci di taglio, i suoi ambienti notturni e malfamati e le sue ombre minacciose.
Infine, resta drammaticamente attuale a livello tematico: è il primo film su un serial killer (ispirato ad un vero fatto di cronaca), il primo film che si avventura nei meandri nella psiche di un caso clinico (pur, va detto, senza grande approfondimento) anticipando Io ti salverò (1945) di Hitchcock di ben 14 anni, forse anche il primo film ad affrontare tematiche così profonde come la necessarietà della giustizia istituzionale per proteggere gli uomini dagli uomini (in questo senso c'è una bestialità che accomuna il mostro ai suoi potenziali boia) ed il nodo giuridico dell'infermità mentale.
Imperdibile.
Voto: 5/5
-Il testamento del Dottor Mabuse
(Der Testament des Dr. Mabuse) di Fritz Lang - Germania 1933 - poliziesco/fantastico - 114min.
Internato in un manicomio, Mabuse sembra ormai del tutto inoffensivo; tuttavia sono commessi svariati crimini che hanno l'impronta dei precedenti misfatti del dottore. Qual'è la verità?
Ridimensionando nettamente la portata epica del primo episodio, questo seguito un pò derivativo è in definitiva tutto "meno": meno coinvolgente , meno lungo (certamente anche grazie all'introduzione del sonoro), meno originale, meno ambizioso, ma per fortuna anche meno prolisso. Più concentrato sul fare un poliziesco efficace (ottime scene d'azione) che sul presentare un "ritratto dei tempi" come nel film precedente (ma non si deve pensare che non ci sia contenuto, anzi la critica all'ideologia nazista di volontà assoluta di potere è ben espressa, tant'è che costò qualche rogna a Lang, che per non rischiare si rifugiò saggiamente prima in Francia e poi in America), è vedibile ma accessorio, tanto più che il terzo film può tranquillamente essere visto senza aver visto questo.
Voto: 2,5/5
-Dietro la porta chiusa
(Secret beyond the door) di Fritz Lang - USA 1948 - thriller - 99min.
Ricordate che vi hanno raccontato che Psycho di Hitchcock (il cui titolo italiano è "Psyco" senza H) è il primo thriller psicologico della storia o robe del genere? Non è vero. Lang lo ha anticipato di dodici anni, creando un microcosmo di pulsioni morbose e manie omicide, nonchè schizofrenie multiple, con un film ingiustamente dimenticato che merita invece di tornare in auge.
Cecilia (originale: Celia), una giovane donna americana dei ceti abbienti (Joan Bennett) durante una vacanza in Messico si innamora a prima vista di un perfetto estraneo (Michael Redgrave), di nome Marco (originale: Mark) e lo sposa, senza sapere bene quel che sta facendo. L'idillio dura poco: lui è super-impegnato e i due non passano insieme la prima notte di nozze a causa di contrattempi che obbligano Marco a partire velocemente. Cecilia parte allora da sola verso la dimora di lui, in una località ad un'ora di macchina da New York, dove fa la conoscenza della di lui sorella, ed anche del figlio avuto dal precedente matrimonio dell'uomo, Davide. Strano: Marco non ha mai accennato ad un precedente matrimonio. Il marito ha inoltre un hobby particolare: ricostruire nella sua immensa tenuta camere da letto e in generale stanze in cui si sono consumati famosi ed efferati delitti, se possibile con gli arredi originali. L'ultima stanza, la numero 7, è chiusa, e Marco si rifiuta di mostrarla a chicchessia. Cosa si celerà dietro la porta chiusa?
C'è un interesse di Lang per la psiche e le sue tare che credo sia impossibile riscontrare in pellicole precedenti a questa: il film è totalmente incentrato sul potere della mente, del ruolo che riveste nella vita delle persone e delle conseguenze che su di esse ha una malattia mentale. Non solo: si cercano le cause di tale malattia e se ne illustrano gli sviluppi. E ancora: gran parte del parlato è costituito da voci fuori campo che incarnano i pensieri dei due protagonisti principali e che, come accade per le fantasie di chiunque, divagano, formulano pensieri per libere associazioni di idee e così via. Questo approccio da manuale di psicanalisi è per quanto ne sappia assolutamente unico nel cinema del tempo, e l'effetto di straniamento ottenuto è inedito e spiazzante. Aggiungeteci la bravura degli interpreti (ma il doppiaggio italiano conferisce alla Bennett una voce da signora attempata; insomma avete presente quelle tipiche voci anni '50?), tutti ben caratterizzati, e una scenografia suggestiva (l'enorme casa-labirinto per certi versi anticipa l'Overlook Hotel, luogo metaforico più che reale), e avrete un'idea della raffinatezza di questo piccolo capolavoro, che meriterà tutta l'attenzione che eventualmente gli dedicherete.
Voto: 3,5/5
-Il grande caldo
USA 1953 - noir/poliziesco - 90min.
Tratto dal romanzo omonimo di William Mc Givern, magistralmente sceneggiato da Sydney Boehm, recitato da un credibile Glenn Ford e dalla duttile Gloria Grahame, è uno dei vertici del periodo americano di Lang: un poliziesco intricato che, sul modello dei film incentrati sul detective Marlowe (ambienti criminosi nell'alta borghesia americana) mette in scena la lotta di un uomo solo contro tutti, poliziotti corrotti compresi (un topos del futuro cinema USA, da Serpico a L.A. Confidential). Una grande macchina di intrattenimento che, grazie a dialoghi fitti e piacevolissimi imbastisce una complicatissima vicenda investigativa in un'ora e mezza senza un attimo di tregua, in cui i brevi ma onnipresenti movimenti di macchina aiutan l'occhio spettatriale a focalizzarsi su dettagli importanti, su particolari d'ambiente, sulla mimica degli attori. Poca violenza esplicita, in accordo alle regole del Codice Hays (che prescrive tra l'altro di non mostrare sangue sullo schermo), eppure la nota scena del caffè bollente è di grande potenza ancora oggi.
Una vetta del cinema noir.
In gergo criminale, The Big Heat indica un periodo di grande pressione e controllo da parte delle forze di polizia.
Voto: 4/5
-Il diabolico Dottor Mabuse
(Die 1000 Augen des dr. Mabuse) di Fritz Lang - RFT/Francia/Italia 1960 - poliziesco - 97min.
Tolta del tutto (o quasi) la componente fantastica, quel che rimane è un poliziesco autocitazionista abbastanza di maniera, eppure coinvolgente nella sua intricata rete di personaggi, tutti interpretati da attori efficaci.
Malgrado Mabuse sia morto ormai da anni, in città avvengono degli omicidi con le stesse esatte dinamiche di quelli compiuti dal dottore. Un ispettore di polizia, non sapendo bene che pesci pigliare, si concentra sull'Hotel Luxor, che sembra in qualche modo collegato all vicenda, ed ai suoi facoltosi ospiti.
Ovvio è che l'ambiente e le condizioni sociali sono profondamente mutate (in meglio) rispetto a quelle dei film precedenti, motivo per cui Lang dirige un terzo episodio che è il più "allegro" della serie, il più spensierato, in linea con i gialli Hollywoodiani con trame complesse e ripetuti colpi di scena. Tuttavia un discorso c'è sempre, e Lang coglie con avvedutezza il problema del grande fratello mediatico ed il potere potenzialmente maligno della tecnologia, in larghissimo anticipo sui tempi (ma dopotutto aveva già anticipato lo psyco-thriller con Dietro la porta chiusa del 1948!). Insomma il regista tedesco, concludendo la saga (ed anche la sua carriera dato che è il suo ultimo film), dimostra ancora sia una grande padronanza della "macchina-cinema" sia un occhio attento alle dinamiche di mutamento e sviluppo sociale, in grado di prevedere e porre all'attenzione del pubblico problemi futuri con cui noi stessi ancora oggi siamo costretti a fare i conti.
Voto: 3/5
Questo blog ospita recensioni di film di ogni genere ed epoca. Ogni regista ha una scheda dedicata, con l'indicazione della sua filmografia, seguita dalle recensioni dei singoli film. I film qui recensiti sono solo una parte di tutti quelli che ho visto. In basso troverete gli indici di film e registi. Per gli ultimi aggiornamenti consultate la sezione News nella colonna di destra. Le F.A.Q. sono poco più sotto. Film recensiti: 900
Elenco Film (ordine alfabetico)
Elenco registi - cercate velocemente con Cntrl-F o Cmd-F
- /Autori Vari/
- /Classici Disney/
- /Godzilla-Gojira/
- /Pixar/
- /Studio Ghibli/
- Abrahamson Lenny
- Affleck Ben
- Aldrich Robert
- Algar James
- Allen Woody
- Almodóvar Pedro
- Altman Robert
- Alvarez Fede
- Amadei Aureliano
- Amenábar Alejandro
- Améris Jean-Pierre
- Ameur-Zaimeche Rabah
- Anderson Brad
- Anderson Paul Thomas
- Anderson Paul W.S.
- Anghelopulos Théo
- Annaud Jean-Jacques
- Antal Nimród
- Aoyama Shinji
- Ariola Dante
- Ascher Rodney
- Baiz Andrés
- Bakshi Ralph
- Balaguerò Jaume
- Banno Yoshimitsu
- Barker Clive
- Bass Jules
- Bay Michael
- Bayer Samuel
- Bayona Juan Antonio
- Beck Pola
- Bekmambetov Timur
- Bellocchio Marco
- Belón Hernán
- Belvaux Rémy
- Bergman Ingmar
- Bertolucci Bernardo
- Besson Luc
- Bigelow Kathryn
- Bird Brad
- Blanks Jamie
- Blomkamp Neill
- Bondarcuk Sergej
- Bonzel André
- Boorman John
- Boyle Danny
- Brannon Ash
- Brest Martin
- Brevig Eric
- Browning Tod
- Burton Tim
- Bustillo Alexandre
- Cahill Mike
- Cameron James
- Campbell Martin
- Campogiani Marco
- Canet Guillaume
- Cannizzaro Piero
- Capotondi Giuseppe
- Carax Leos
- Carpenter John
- Carruth Shane
- Cassavetes Nick
- Castellitto Sergio
- Cattani Fabrizio
- Cerami Matteo
- Ceylan Nuri Bilge
- Charles Larry
- Chbosky Stephen
- Cholodenko Lisa
- Chung Lee Isaac
- Clark Larry
- Clouzot Henri-George
- Coen Etan
- Coen Joel
- Columbus Chris
- Comodin Alessandro
- Coppola Francis Ford
- Coppola Sofia
- Corbiau Gérard
- Cortés Rodrigo
- Craven Wes
- Cronenberg David
- Crowe Cameron
- Cuaròn Alfonso
- D'Alatri Alessandro
- Daldry Stephen
- Dandolo Alberto Antonio
- Darabont Frank
- Daves Delmer
- De La Madrid Luis
- De La patellière Alexandre
- De Palma Brian
- De Serio Gianluca
- del Toro Guillermo
- Demarbre Lee
- Demy Jacques
- Deodato Ruggero
- Depp Johnny
- Dippé Mark A.Z.
- Docter Peter
- Donner Clive
- Douglas Andrew
- Durkin Sean
- Dylan Jesse
- Eastwood Clint
- Edwards Blake
- Elkins Tom
- Espinosa Daniel
- Evans Marc
- Evlannikova Inna
- Favreau Jon
- Ferguson Norman
- Ferrante Anthony C.
- Ferrara Abel
- Ferreri Marco
- Ficarra Glenn
- FIncher David
- Flani Farasi
- Fontaine Anne
- Forman Milos
- Frears Stephen
- Friedkin William
- Fukuda Jun
- Fuqua Antoine
- Gelb David
- Genovesi Alessandro
- Gens Xavier
- Geronimi Clyde
- Gibson Mel
- Gilliam Terry
- Gipi
- Gluck Will
- Godard Jean-Luc
- Goddard Drew
- Gorak Chris
- Gordon-Lewitt Jospeh
- Graham Scott
- Granik Debra
- Greenaway Peter
- Greenfield Luke
- Grofova Iveta
- Guard Charles
- Guard Thomas
- Gyal Sonthar
- Hallström Lasse
- Hancock John Lee
- Hand David
- Haneke Michael
- Hardy Robin
- Harlin Renny
- Hashimoto Koji
- Hazanavicius Michel
- Hee T.
- Hendler Stewart
- Herzog Werner
- Hickox Anthony
- Hill Walter
- Hitchcock Alfred
- Hoblit Gregory
- Hong Sang-soo
- Hooper Tobe
- Hopkins Stephen
- Hopper Dennis
- Howard Ron
- Hui Ann
- Hurwitz Jon
- Huston John
- Im Sang-soo
- Jackson Peter
- Jackson Wilfred
- Jeunet Jean-Pierre
- Jewison Norman
- Jiang Wen
- Jodorowsky Alejandro
- Joffe Roland
- Johnson Rian
- Jonze Spike
- Jordan Neil
- Kaneko Shusuke
- Kasdan Lawrence
- Kazan Elia
- Kazan Nicholas
- Kazuo Inoue
- Kelly Richard
- Kentis Chris
- Khalfoun Franck
- Kim Jee-woon
- Kim Ki-duk
- King Jonathan
- Kinoshita Keisuke
- Kinski Klaus
- Kitamura Ryuhei
- Kitano Takeshi
- Ko Kevin
- Kondo Yoshifumi
- Koppelman Brian
- Kopple Barbara
- Korine Harmony
- Kosinski Joseph
- Kubrick Stanley
- Kurahara Koreyoshi
- Kurosawa Akira
- Kurosawa Kiyoshi
- Kwapis Ken
- Lachman Edward
- Lang Fritz
- Lasseter John
- Laughton Charles
- Laugier Pascal
- Lean David
- LeBesco Maïwenn
- Lee Ang
- Lelio Sebastiàn
- Leonard Brett
- Leonard Mike
- Leterrier Louis
- Levien David
- Lewis Brad
- Liebesman Johnatan
- Lubitsch Ernst
- Luhrmann Baz
- Luketic Robert
- Luske Hamilton
- Lynch David
- Lynch Jennifer Chambers
- Lyne Adrian
- Mackenzie John
- Maíllo Kike
- Majewski Lech
- Malick Terrence
- Mangold James
- Mann Michael
- Marchal Olivier
- Marcimain Mikael
- Marshall Rob
- Marshall Thurbern Rawson
- Martelli Massimo
- Maury Julien
- McLean Greg
- McQueen Steve
- McTiernan John
- Melgar Fernand
- Melville Jean-Pierre
- Meucci Antonio
- Miike Takashi
- Milius John
- Minghella Anthony
- Minnelli Vincente
- Mitre Santiago
- Miyazaki Goro
- Miyazaki Hayao
- Mizoguchi Kenji
- Mochizuki Tomomi
- Monahan William
- Montaldo Giuliano
- Montiel Dito
- Moore Rich
- Moretti Nanni
- Mosso Luca
- Mostow Jonathan
- Mungiu Cristian
- Murgia Pier Giuseppe
- Murnau Friedrich W.
- Muschietti Andy
- Musker John
- Nakashima Tetsuya
- Nakata Hideo
- Natali Vincenzo
- Nelson Ralph
- Nelson Tim Blake
- Newell Mike
- Nichetti Maurizio
- Nichols Jeff
- Nichols Mike
- Nicloux Guillaume
- Noé Gaspar
- Nolan Christopher
- Noyce Phillip
- Nunn James
- Ochiai masayuki
- Oda Motoyoshi
- Oh Ki-hwan
- Okawara Takao
- Oliveira Manoel de
- Oliviero Bruno
- Omori Kazuki
- Oplev Niels Arden
- Ortiz Isidro
- Oshii Mamoru
- Oshima Nagisa
- Otomo Katsuhiro
- Ozu Yasujiro
- Pak Ruslan
- Pang Oxide
- Parisot Dean
- Park Chan-wook
- Park Chul-soo
- Pasolini Pier Paolo
- Passer Ivan
- Peirce Kimberly
- Peli Oren
- Penn Arthur
- Perry Alex Ross
- Peterson Bob
- Petri Elio
- Pfister Wally
- Pietrangeli Antonio
- Pif
- Pisanthanakun Bangjong
- Placido Michele
- Plaza Paco
- Polanski Roman
- Ponsoldt James
- Preminger Otto
- Radford Michael
- Raimi Sam
- Randel Tony
- Rankin Arthur
- Reeves Matt
- Refn Nicolas Winding
- Reitherman Wolfgang
- Reitman Jason
- Requa John
- Rickman Alan
- Risi Dino
- Robinson Bruce
- Rodrigues João Pedro
- Rogers James B.
- Romero George
- Rothemund Marc
- Russel Chuck
- Salles Walter
- Salvatores Gabriele
- Sandoval Vincent
- Scorsese Martin
- Scott Ken
- Scott Ridley
- Selick Henry
- Sharman Jim
- Sharpsteen Ben
- Shimizu Takashi
- Sholder Jack
- Shyamalan M. Night
- Silverman David
- Singh Tarsem
- Sitaru Adrian
- Six Tom
- Slade David
- Smith Carter
- Smith Kevin
- Snyder Zack
- Sokurov Alexandr
- Soldini Silvio
- Sono Sion
- Sorrentino Paolo
- Spielberg Steven
- Stanton Andrew
- Stone Oliver
- Sturridge Charles
- Su Chao-pin
- Sukdapisit Sopon
- Susser Spencer
- Svankmajer Jan
- Takahata Isao
- Talalay Rachel
- Tamahori Lee
- Taniguchi Senkichi
- Tarantino Quentin
- Tarkovskij Andrej
- Tavernier Bertrand
- Taylor Alan
- Tezuka Masaaki
- Thompson Ronnie
- To Jonnie
- Toback James
- Tornatore Giuseppe
- Torregrossa Jorge
- Trier Lars von
- Trousdale Gary
- Tsai Ming-liang
- Tsui Hark
- Tsukamoto Shinya
- Turtletaub Jon
- Turturro John
- Tykwer Tom
- Unkrich Lee
- Ushakov Svyatoslav
- Vallée Jean-Marc
- van Geffen Marco
- Vaughn Matthew
- Verbinski Gore
- Verdone Carlo
- Verhoeven Paul
- Visconti Luchino
- Viveiros Craig
- Vladimirovič Bodrov Sergej
- Wachowski Andy
- Wachowski Larry
- Wallace Tommy Lee
- Wan James
- Waters John
- Weitz Paul
- Welles Orson
- Wenders Wim
- Whale James
- Whedon Joss
- Wingard Adam
- Winterbottom Michael
- Wirkola Tommy
- Wise Kirk
- Wiseman Frederick
- Wong Kar-wai
- Wongpoom Parkpoom
- Woo John
- Wright Dean
- Yamamoto Eiichi
- Yapo Mennan
- Yates David
- Yim Pil-Sung
- Yimou Zhang
- Yonebayashi Hiromasa
- Yu Ronny
- Yuzna Brian
- Zemeckis Robert
- Zombie Rob
- Zulawski Andrzej